Strada Provinciale 8 per Butera, venti chilometri di emergenza

 
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Gela. Una frana ha ingoiato letteralmente l’asfalto. Da tre anni si transita solo a senso unico alternato. A regolare il via vai dei mezzi ci pensa un impianto semaforico. I veicoli sono costretti ad una escursione in una breve trazzera, ricavata oltre l’ormai ex carreggiata, tra pozzanghere, fango e a ridosso di una transenna che lascia intravedere un dislivello di quasi due metri. A transitare, oltre ai molti pendolari e operatori del territorio, anche i pesanti mezzi del servizio di trasporto gommato. Sugli autobus viaggiano gli incolpevoli studenti buteresi perchè costretti a recarsi a Gela dopo la scuola dell’obbligo.

Venti chilometri tra frane, degrado, segnaletiche orizzontali inesistenti, asfalto dissestato, fango e pericolosi rivoli d’acqua denunciati anche dalle organizzazioni sindacali. L’ultimo affondo, inascoltato dalle istituzioni, era stato firmato dalla Cgil provinciale con i sindacalisti della Fillea e della Filcams, Francesco Cosca e Nuccio Corallo, supportati dalla segreteria confederale, che si erano rivolti alla politica per evitare un dissesto maggiore di quella che è l’unica via di collegamento diretto tra Butera e Gela.

Eppure, il IV settore del Libero consorzio comunale di Caltanissetta, con un importo di 430 mila euro, ha affidato i lavori di messa in sicurezza delle due frane (che insistono al chilometro 5+800 e 19+500) e per eliminare sconnessioni dell’asfalto per un chilometro. Le ruspe dell’aggiudicataria, l’associazione temporanea d’impresa, composta dalla “Donato Antonino Tindaro” e dal “Consorzio stabile costruendo srl”, sono entrate in azione ad aprile ma non hanno ultimato l’intero intervento di messa in sicurezza l’8 agosto di due mesi fa, come invece indicato dalla tabella posizionata nel cantiere. Ieri mattina i lavori sono andati avanti con due operatori ma, da una prima impressione, sembra utopistico ipotizzare una data imminente per il completamento dell’intera opera appaltata. Abbiamo provato a rivolgerci a quattro addetti dell’Ufficio tecnico del Libero consorzio di Caltanissetta, presenti sul cantiere di lavoro, senza per questo ottenere risposte esaustive. Stessa sorte chiamando il numero indicato nella tabella del cantiere di lavoro.

Non mancano le lamentele dei pendolari, preoccupati da probabili nuove chiusure della sp8 e dal rischio di essere dirottati nel meno conveniente scorrimento veloce per Caltanissetta.

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