Tra pubblico e privato il primo matrimonio in villa scatena il caos

 
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Gela. La prima volta alla villa comunale ha creato subito caos tra i frequentatori del posto. La stranezza di un amore che si festeggia in un luogo pubblico porta uno scompiglio non indifferente tra i gelesi.

La chiusura dell’unica villa ha dato origine ad una mini rivolta tra gli anziani. Il disappunto nasce per la vicinanza del futuro sposo ad alcuni amministratori che hanno firmato un’ordinanza ad hoc. Disagi tra i cittadini per l’inconsueto matrimonio in villa comunale Giuseppe Garibaldi, che ignari del provvedimento si sono recati come  ogni pomeriggio ai giardini, trovando alcune zone della villa circoscritte e non accessibili. I lavori procedono tra gli insulti di qualcuno e l’indifferenza di altri. Lamentele a non finire tra la popolazione che si divide tra quelli che favoriscono l’evento e altri fortemente contrari. Sul posto dopo le segnalazioni telefoniche sono giunte alcune pattuglie di forze dell’ordine, per riportare la calma. Visionata l’ordinanza che accerta la regolarità dei preparativi, hanno successivamente lasciato i fiorai e alcuni operai al loro lavoro. “Non è giusto che si chiuda una struttura pubblica-dicono alcuni presenti- per un privato, favorendolo solo perché è amico di qualche amministratore- continuano, indignati- questo è un matrimonio che non s’ha da fare secondo il loro parere o perlomeno non in quel posto”.

Stasera Antonio Scimè e Jessica Malandrino nonostante tutto accoglieranno i loro  cinquecento invitati in un’insolita cornice dei giardini pubblici della città. L’originalità di un giorno speciale in un location che appartiene ai beni comuni ha fatto discutere l’opinione pubblica per mesi e le proteste non sembrano placarsi. Lo sposo si è prodigato più volte a spiegare ai presenti che le migliorie apportate sono state finanziate solo ed esclusivamente da lui. L’amministrazione avrebbe solo concesso il permesso per utilizzare la villa senza gravare sulle casse comunali. ” Mi auguro di creare un precedente, dichiara il futuro sposo- perché la città ha bisogno di essere valorizzata”. Scimè coronerà il sogno di sposarsi in villa comunale e non curante delle voci è certo che sarà il giorno più bello della sua vita. Giungerà in chiesa con una moto sidecar accompagnato dalla madre. Ad animare il curioso matrimonio ci sarà la famosa orchestra Luna rossa tributo a Renzo Arbore.

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