Traffico di droga nell’inchiesta “Cleandro”, in appello difesa Doddo respinge contestazioni

 
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Gela. Come già accaduto in primo grado davanti al collegio penale del tribunale di Gela, anche in appello la difesa di Francesco Doddo ha escluso un suo ruolo di finanziatore del traffico di droga che per gli inquirenti sarebbe stato sotto il controllo del boss Salvatore Rinzivillo, a sua volta coinvolto nel blitz “Cleandro” e già condannato sia in primo che in secondo grado. Gli avvocati Angelo Cafà e Fabrizio Formica sono ritornati sulle contestazioni mosse a Doddo, ritenendo che non siano emersi elementi per collegarlo a Rinzivillo e agli altri imputati. Lo stesso imputato, originario della provincia di Messina, in primo grado spiegò di aver conosciuto Rinzivillo ma solo per ragioni lavorative e successivamente non ci sarebbero stati altri contatti.

Nei suoi confronti, già nel primo giudizio, non veniva contestata l’associazione mafiosa. Il collegio penale del tribunale di Gela lo condannò a quattordici anni di detenzione. Stessa pena imposta a Vincenzo Spiteri. Tredici anni e dieci mesi di reclusione per Giuseppe Cassaro, tredici anni e quattro mesi per Riccardo Ferracane e per Gabriele Spiteri. Gli agrigentini Giuseppe Cassaro, Vincenzo Spiteri e Gabriele Spiteri avrebbero avuto contatti diretti per la droga in Germania, dove avevano vissuto. Il referente in città sarebbe stato Ferracane. Il Gico della guardia di finanza e la squadra mobile portarono avanti l’inchiesta, estesa alla zona di Roma, dove Rinzivillo viveva. Secondo le difese, l’attività investigativa non portò ad avere la comprova effettiva di un traffico di droga gestito sotto l’egida del boss. Nel corso della prossima udienza toccherà agli altri difensori concludere. Tra i legali ci sono inoltre gli avvocati Walter Tesauro e Tiziana Casali.

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