Tutti leghisti…in città Salvini è di “moda”: Giudice, “attenzione agli usurpatori”

 
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Matteo Salvini e Antonio Giudice

Gela. Nella città che fu del centrosinistra e di Rosario Crocetta, il leghista Matteo Salvini, che a Roma potrebbe addirittura prendersi il governo, ha fatto proseliti. E’ una “primavera” di circoli che aprono i battenti e di guerre interne, fatte di comunicati al vetriolo e corse alla primogenitura. Alle politiche, i leghisti, almeno in città, sono diventati terzo partito, dietro a grillini e forzisti, addirittura mettendosi alle spalle quelli del Partito Democratico. Il vento leghista, però, l’hanno percepito in tanti e, così, si fa a gara ad aprire circoli e a lanciare iniziative, più o meno ufficiali. Ad urne chiuse e risultati messi in tasca, l’ex forzista Alessandro Pagano, che adesso è deputato nazionale proprio della Lega, ha commissariato tutto. Per ora, si dovrebbe passare da lui per profetizzare il verbo leghista, anche in città. Un accentramento che non è piaciuto quasi a nessuno. “Il risultato delle politiche – dice l’ex candidato a sindaco per Noi con Salvini Antonio Giudice – di certo, non è merito dei fighetti di Alessandro Pagano o di chi è subito salito sul carro dei vincitori. Quel risultato è maturato negli anni, fin da quando riuscimmo a far venire per la prima volta in città Matteo Salvini, allora ancora visto come l’uomo del Nord. Ricordo gli sfottò di chi oggi, invece, si proclama leghista. Io non ho alcun problema, credo nell’inclusione e non nell’esclusione. Se c’è chi vuol condividere il programma della Lega-Salvini premier, che ben venga. Ma stiamo attenti agli usurpatori. Noi abbiamo lavorato tra la gente, con i banchetti, andando incontro alle loro richieste. Tanti hanno votato Lega perché Salvini è stato praticamente l’unico a portare in tv l’acqua sporca distribuita nelle abitazioni locali. Quella bottiglia gliela consegnai personalmente”.

Il “caso” Gela. Per diversi anni, Giudice è stato segretario cittadino dei salviniani, almeno fino all’azzeramento deciso da Pagano. Dopo la chiusura delle urne, è stato un profluvio di adesioni e di circoli. La Lega potrebbe rafforzare la rappresentanza in consiglio comunale. Da alcune settimane, si susseguono le voci di nuove adesioni anche tra i banchi dell’assise civica. In aula, i salviniani contano su un unico consigliere, Salvatore Farruggia. Al coro dei “Noi con Salvini”, ad urne chiuse e voti distribuiti, si è aggiunto pure il sindaco Domenico Messinese, che ha prontamente elogiato la “coerenza” leghista. Non è chiaro se fosse un tentativo di sondare il campo, magari in vista di un eventuale passaggio. “La scelte di Pagano e questa volontà di controllare tutto – conclude Giudice – hanno attirato l’attenzione di deputati nazionali e regionali. Tony Rizzotto ha pubblicamente criticato questo modo di fare. Il caso Gela sta smuovendo gli interessi di molti. Personalmente, sono e rimango un convinto leghista. Proseguo nel lavoro con il mio circolo e ho la consapevolezza di aver dato tutto per questo progetto, fin da quando Salvini era solo vittima di proteste e insulti”. Dopo le urne del 4 marzo, in città spopolano i leghisti, della prima e della seconda ora.

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