Gela. Un perito dovrà trascrivere il contenuto di un’intercettazione che incastrerebbe l’ambulante Salvatore Bartoli, accusato di favoreggiamento, perché per i magistrati della procura avrebbe cercato di coprire il figlio, autore insieme ad altri due complici di una rapina messa a segno in una farmacia di viale Indipendenza. A pesare sull’imputato, a processo davanti al giudice Ersilia Guzzetta, ci sarebbe un colloquio, intercettato in carcere. Difeso dall’avvocato Davide Limoncello, anche in fase di indagine ha escluso qualsiasi responsabilità.
La rapina in farmacia. Per i pm della procura e per i poliziotti del commissariato, invece, avrebbe cercato di far sparire una parte dei soldi, portati via dalla farmacia, anche per sviare le indagini. Il dibattimento è stato aperto e la richiesta di perizia è arrivata dal pm Sonia Tramontana. In aula, verranno sentiti anche i poliziotti che si occuparono dell’indagine.
