“Un piano per screditarmi”, Arena: “Commissione anche a Gela? Tutti miei rimborsi sono stati controllati”

 
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Arena respinge le pesanti accuse che gli vengono mosse

Gela. “Una verifica in Comune sui rimborsi che ho ricevuto durante la mia permanenza? Che ben venga. Sono assolutamente tranquillo. Ho lavorato e continuo a farlo nel massimo rispetto della legalità”. Il commissario straordinario Rosario Arena, che fino al maggio dello scorso anno ha guidato il municipio, prima dell’insediamento del sindaco Lucio Greco, è finito al centro di un caso, che riguarda la sua attuale gestione del Comune di Partinico. Una commissione interna, voluta da un gruppo di consiglieri comunali, gli contesta una lunga scia di irregolarità sui rimborsi. Avrebbe chiesto anche quelli per spese e trasferte non istituzionali. “Voglio far sapere a tutti che le spese che effettuo come ufficiale di governo in missione sono registrate e coperte da ricevute fiscali – dice – che presento agli uffici comunali e alla segreteria. L’ho fatto a Gela e continuo a farlo a Partinico. Purtroppo, c’è chi mi vuole screditare. Per me, è un piano per farmela pagare. Da quando mi sono insediato a Partinico, così come ho fatto a Gela, ho iniziato subito a lavorare senza guardare in faccia nessuno e ho scoperto tante magagne, soprattutto dei consiglieri. Ritengo che abbiano percepito gettoni di presenza non dovuti per almeno centomila euro e ho avviato l’azione di recupero. Ora, siamo in causa. Alcuni di loro, per quello che sto facendo, praticamente mi odiano. Avevano già scritto agli enti locali in Regione. Mi hanno accusato di vere e proprie nefandezze. Da Palermo, mi hanno chiesto di controdedurre. L’ho fatto e hanno archiviato tutto. Poi, gli stessi consiglieri hanno deciso di costituire una commissione interna. Mi hanno accusato durante una seduta pubblica, dopo che hanno deciso di bloccare la mi attività. In aula, non approvano mai le delibere che propongo. Non sono gradito”. Arena, che quando venne nominato dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese fu scelto direttamente dal presidente della Regione Nello Musumeci, elenca alcuni numeri della sua attività da ufficiale di governo, compresi i rimborsi.

“La legge prevede che possa spendere fino ad un massimo di 180 euro al giorno, che mi vengono rimborsati – continua – ovviamente, non lo faccio. A Gela, alloggiavo all’hotel Sileno, a 50 euro a notte. Decisi così perché era una struttura dove già alloggiavano militari e forze dell’ordine. Non ho mai abusato di quello che la legge mi permette di ottenere come rimborso. Durante la mia esperienza a Gela, tutte le spese registrate e le ricevute venivano sottoposte al controllo degli uffici. La commissione vuole fare i controlli? Che li facciano, ma non permetterò a nessuno di gettare discredito sulla mia attività. A Gela, lo sanno tutti che abbiamo lavorato continuamente per fare emergere ciò che non andava nella gestione dei rifiuti e in quella finanziaria. Abbiamo evitato il dissesto. A Partinico, dopo le mie tante segnalazioni, si è insediata una commissione prefettizia, che sta lavorando alacremente. Per non pesare troppo sulle casse del Comune, ho preso in affitto un’abitazione a Balestrate, a 500 euro al mese, piuttosto che spenderne 100 a notte in un albergo. L’ho fatto anche per ragioni di sicurezza”. Di recente, ha detto sì alla proposta di entrare a far parte del board societario della “Meic Services”, l’azienda dell’imprenditore Maurizio Melfa. “Ho avuto massima fiducia e ho accettato perché considero Gela la mia seconda città – conclude – sono stato scelto per le mie competenze e per come lavoro”. Arena si sente vittima di un piano per screditarlo, in attesa che gli investigatori concludano le indagini. Il colonnello, comunque, ha già provveduto a presentare diverse denunce.

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