Autolesionismo, aumento del 30% tra gli adolescenti

 
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Gela. I casi di autolesionismo in città sono aumentati del 30%, a lanciare l’allerme è il personale del centro di salute mentale gelese ubicato in via Madonna del Rosario.

L’aumento dei fenomeni sarebbe riconducibile alla mancata capacità degli adolescenti di affrontarre difficoltà emotive provocate dai divieti che gli adulti spesso sono costretti ad impartire per l’educazione dei giovani.

” I motivi di questo malessere sono due: o si ha un disagio psicologico cohe non si riesce a decifrare e quindi si decide di spostare il disagio su qualocosa di fisico che è più tangibile oppure c’è un senso di colpa che non si riesce a risolvere e si autodetermina la punizione- ha dichiarato il responsabile del gentro di salute mentale di Gela Giuseppe Arancio – Questi comportamenti non hanno a che fare necessariamente con tentativi di suicidio o desiderio di togliersi la vita. Invece includono, ad esempio, il tagliarsi la pelle con diversi tipi di oggetti affilati, l’infliggersi bruciature e marchiarsi con sigarette o oggetti roventi.”

Secondo gli esperti del centro gelese, l’escalation di casi è dovuto anche alle restrizioni che i giovani hanno dovuto imparare a rispettare nel periodo di covid oltre che all’influenza che i social hanno nella vita dei soggetti più fragili e predisposti a questo tipo di disagio.”Il Long covid ha causato ansia, attacchi di panico e autolesionismo soprattutto nei ragazzi della fascia adolescenziale” ha aggiunto il dirigente medico del centro di salute mentale Sebastiano Astuto.

Le ragazze tra i 12-15 anni sono i soggetti maggiormente colpiti da questo malessere.

La psicologa e psicoterapeuta Alessandra Collura lancia un appello alle famiglie ” è importante un intervento tempestivo dei personale specializzato per i trattamenti di questi disturbi comportamentali, la famiglia ha il compito di essere aperta al dialogo sia con i ragazzi ma anche con gli operatori del settore affinchè questi ragazzi possano essere aiutati già dalle prime avvisaglie di malessere”

Per fronteggiare l’aumento di questi episodi in città alcune scuole hanno avviato dei progetti a supporto degli studenti che possono vivere situazioni di disagio.

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