Bambina disabile “discriminata” dal Comune: “Ente attivi quindici ore di servizio Asacom”

 
0

Gela. Il Comune ha messo in atto una “discriminazione indiretta” a danno di una bambina con disabilità. La decisione è stata emessa dal giudice civile del tribunale. Il ricorso venne avanzato lo scorso anno. Per il legale di una coppia di coniugi, che hanno agito nell’interesse della figlia, c’è stata appunto una vera discriminazione da addebitare a Palazzo di Città. Alla bambina non sono state garantite le quindici ore settimanali di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, previste dal piano educativo individualizzante. La piccola ha ottenuto un servizio Asacom di appena quattro ore a settimana. Nel tempo, le diffide recapitate in municipio si sono susseguite, fino alla scelta di rivolgersi al giudice. Il ricorso avanzato dal legale Livio Aliotta (di “Aliotta&partners”) è stato completamente accolto. Nella decisione finale, il magistrato specifica che “l’assegnazione alla minore di un numero di ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione (Asacom) minore rispetto al fabbisogno assistenziale indicato nel Pei nella misura di quindici ore settimanali costituisce discriminazione indiretta”.

Il giudice “ordina” al Comune “l’immediata cessazione del comportamento discriminatorio posto in essere, mediante attivazione in favore della minore di quindici ore settimanali”. L’ente, come aveva stabilito la giunta, si è costituito per opporsi all’azione. Dal settore servizi sociali avevano fatto sapere che il servizio deve essere erogato a tutti gli alunni disabili ma in base alle risorse disponibili. La Consulta per la disabilità, presieduta dall’avvocato Aliotta, in più occasioni ha contestato il fatto che il Comune non garantisce a pieno il servizio Asacom.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here