Centro “Santa Lucia”, Grisanti: “Accesso agli atti ma verifica su tutti i beni comunali”

 
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L'impianto di "Santa Lucia"

Gela. Con un provvedimento dirigenziale, dopo alcune verifiche su atti e autorizzazioni, è stata sospesa ogni attività nel complesso sportivo di Santa Lucia, a Scavone. Dalla scorsa estate, sono attivi campi di padel, realizzati nell’area che lo Iacp concesse alla parrocchia. Per i funzionari del settore comunale patrimonio, quell’area però non sarebbe mai stata di proprietà dello Iacp, bensì proprio del Comune. E’ stato disposto l’annullamento delle precedenti autorizzazioni. Dopo il provvedimento, con la sospensione di tutte le attività, c’è stata una protesta simbolica, organizzata da chi frequenta la struttura sportiva. Il consigliere comunale Pierpaolo Grisanti, presidente della commissione consiliare bilancio, già ad inizio mese ha avanzato richiesta di accesso agli atti, per acquisire la documentazione. La valuterà, prima di definire ogni possibile iniziativa. Intanto, ritiene che dalla vicenda del centro sportivo di Santa Lucia si debba prendere spunto per avviare una verifica complessiva sulla gestione dei beni comunali. Per Grisanti, nella vicenda dell’area di Scavone ci sono “evidenti anomalie, anche solo considerando il fatto che, fin dal 2004, il Comune ha sempre avallato e formalmente autorizzato ogni attività realizzata sul sito”. Spiega di aver chiesto l’accesso agli atti “proprio al fine di prendere cognizione degli atti endoprocedimentali che hanno portato alla determinazione di annullamento degli atti amministrativi e concessori che si sono susseguiti nel corso degli ultimi decenni e, conseguentemente, di chiusura del sito”. “Non posso esprimermi su quanto accaduto fintantoché non avrò piena conoscenza della documentazione”, aggiunge.

Il consigliere di “Liberamente” conferma quindi la volontà di avviare una verifica più approfondita sulla gestione dei beni del Comune, affidati a terzi. “Riservandomi di verificare tutta la documentazione in parola – conclude Grisanti – rappresento la volontà di avviare un’approfondita indagine su tutte le convenzioni e gli atti concessori inerenti l’utilizzo e la gestione dei beni comunali, per evitare che, magari, fra qualche decennio, si verifichino casi analoghi”. L’affidamento e la gestione di beni del Comune, soprattutto quando si tratta di strutture sportive, ha spesso creato dubbi sulle procedure e quello del complesso sportivo di Santa Lucia è solo l’ultimo caso. Avere regole certe, valide per tutti, dovrebbe essere una priorità.

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