Cgil prepara manifestazione a Roma, in città assemblea il 2 ottobre

 
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Il segretario confederale Cgil Rosanna Moncada, Orazio Gauci (Fiom) e Giuseppe Cacciatore

Caltanissetta. Per il prossimo 7 ottobre la Cgil e centinaia di associazioni hanno promosso a Roma la manifestazione nazionale “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”. Hanno aderito fino ad oggi oltre 200 realtà locali e nazionali. Si tratta di una mobilitazione che attraverso iniziative per tutto il territorio regionale intende mettere in campo le forze sociali che vogliono dare voce e forza ai bisogni e alle ragioni delle persone, dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani contro il peggioramento delle condizioni materiali di vita e di lavoro. Si organizzeranno durante il mese di settembre assemblee per operare una consultazione straordinaria che verrà certificata attraverso il voto di lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati e giovani che dovranno prendere parola e votare la piattaforma rivendicativa che sarà portata a Roma il 7 ottobre. Temi di confronto sono il salario minimo, l’autonomia differenziata, la sicurezza sul lavoro, lo stato sociale, le politiche industriali, giovani e pensioni. In provincia sono state organizzate decine di assemblee nei posti di lavoro e quattro grandi assemblee intercategoriali rispettivamente il 21 settembre a Caltanissetta, il 27 settembre a Mussomeli, il 28 settembre a Niscemi e il 2 ottobre a Gela. Aderiranno Legaambiente, l’associazione “Noi per la Salute” Tina Anselmi, L’associazione “Caltanissetta si cura”, la Rete Civica della Salute, la Federconsumatori e l’AUSER.

“Abbiamo anche invitato i sindaci della provincia ad aderire e condividere i contenuti della nostra piattaforma perché I comuni sono le istituzioni più vicine alle cittadine e ai cittadini, il fulcro della partecipazione popolare, il luogo della democrazia locale, i primi interlocutori della comunità territoriale ai quali devono essere destinate più risorse per realizzare i servizi di welfare locale, fondamentali per il benessere delle comunità e attuazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Stiamo purtroppo assistendo a un drammatico allargamento delle disuguaglianze reso ancora più intollerabile a causa della mancanza di provvedimenti fondati sulla giustizia sociale in attuazione della nostra Carta Costituzionale. E’, quindi, arrivato il momento di mobilitarci e mettere al centro i diritti fondamentali e creare i presupposti concreti per un futuro che dia priorità al lavoro restituendogli dignità e valore, che realizzi una vera riforma fiscale capace di contrastare l’evasione fiscale e sostenere il reddito da lavoro e da pensione e che investa sui giovani garantendogli innanzitutto il diritto allo studio con investimenti mirati per servizi e alloggi e un lavoro stabile a tempo indeterminato. Non possiamo, infatti, fare finta di niente su quanto stia accadendo a scapito dei più poveri e di coloro ai quali si continuano a negare i diritti fondamentali della salute, del lavoro e della sicurezza e dell’istruzione. La cancellazione del reddito di cittadinanza e la reintroduzione del subappalto a cascata negli appalti pubblici hanno determinato più povertà e meno sicurezza nei posti lavoro e i pesanti tagli nel PNRR causeranno la riduzione dei servizi e l’aggravamento dei costi per i cittadini. Solo nella provincia nissena si rischia nella riprogrammazione del PNRR una percentuale di definanziamento pari al 42,53%; su un importo complessivo di € 134.300.000,00 una rimodulazione pari a 57.120.000,00 di euro. Le ricadute sul nostro territorio saranno devastanti soprattutto in termini di infrastrutture, di riqualificazione urbana che in termini di servizi e di sanità territoriale”, dice il segretario confederale Cgil Rosanna Moncada. “Inoltre con l’attuazione dell’autonomia differenziata rischiamo che le disuguaglianze sociali e i divari territoriali tuttora esistenti aumentino il divario tra il sud e il nord del paese. Ribadiamo pertanto l’importanza del rapporto che intendiamo mantenere con le persone non solo per la manifestazione del 7 ottobre e per lo sciopero generale che potrebbe essere proclamato a seguire ma perché abbiamo il dovere di parlare chiaramente a tutti e dire le cose come stanno spiegando le motivazioni che ci spingono ad andare in piazza a Roma e le ragioni importanti affinché le forze democratiche dei nostri territori si uniscano per la
difesa dei valori e dei principi della Costituzione. Lo scontro non è politico ma è di valori: lavoro, pace, ambiente, eguaglianza, salute e istruzione”, conclude Moncada.

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