Cimiteri chiusi, genitori giovane defunto: “Non ci fanno stare con nostro figlio”

 
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I genitori di Scalzo si rivolgono al sindaco

Gela. “I cimiteri di nuovo chiusi sono un’assurdità. Ci impediscono di piangere sulle tombe dei nostri figli”. L’ordinanza ieri firmata dal sindaco Lucio Greco, nel tentativo di bloccare il contagio da Covid con la città ormai zona rossa, non trova consensi tra i familiari di alcuni defunti, soprattutto giovanissimi. A parlare sono i genitori di Angelo Scalzo, vittima di un terribile incidente stradale che lo stroncò. “Nei cimiteri della città, non c’è nessun rischio di assembramento – dice Giuseppe Scalzo – perché dovremmo pagare noi per errori fatti da altri, che magari durante le festività hanno violato tutte le misure e le prescrizioni. Il sindaco non può sottrarci il diritto di fare visita a nostro figlio. Non è giusto. I cimiteri chiusi e altre attività aperte, dove invece si formano i veri assembramenti. Chiediamo che ci venga consentito di fare visita a nostro figlio, non chiediamo altro”.

Già durante il primo lockdown, la famiglia Scalzo, ma anche i genitori di altri giovanissimi defunti, chiesero a gran voce la riapertura dei cimiteri cittadini, escludendo che possano essere fonte di contagio.

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