Cimiteri, sfogo di un padre: “Turni sono assurdi fatemi ritornare da mio figlio Angelo”

 
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Angelo Scalzo ha perso la vita nell'incidente stradale

Gela. La morte del figlio, appena sedicenne, ha lasciato un vuoto enorme. Giuseppe Scalzo, padre di Angelo deceduto a causa di un drammatico incidente stradale nel novembre di due anni fa, da tempo chiede di poter ritornare da suo figlio. La riapertura dei cimiteri cittadini, decisa dall’amministrazione comunale dopo il via libera della Regione, sta però alimentando tante polemiche. I familiari di molti defunti non accettano il fatto che l’ingresso nei cimiteri debba essere scaglionato per ordine alfabetico. In base all’ordinanza firmata dal sindaco, Giuseppe Scalzo potrà ritornare davanti alla tomba di Angelo solo sabato prossimo. “I cimiteri riaprono domani e io andrò da mio figlio – dice – nessuno me lo può impedire. E’ un mio diritto. I cimiteri non sono luoghi di assembramento. E’ assurdo pensare che per stare vicini ad un figlio bisogna dipendere dalla lettera del proprio cognome. Non vediamo Angelo ormai da due mesi. Neanche un fiore ci hanno fatto portare. E’ assurdo. I controlli vanno fatti sui mezzi pubblici o nei supermercati. Nei cimiteri non esistono assembramenti”.

Altri genitori di giovanissimi defunti hanno già protestato davanti all’ingresso del cimitero Farello, qualche giorno prima dell’ordinanza di riapertura. “Utilizzerò tutti i dispositivi di sicurezza, guanti e mascherina – aggiunge – ma voglio andare da mio figlio per portargli un fiore e dargli il rispetto e l’amore che merita. Nessuno può impedirmelo”.

1 commento

  1. Ha perfettamente ragione quel genitore.Andate a fare i controlli nei supermercati dove non viene rispettata nessuna regola.

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