Cocaina ed eroina controllate dalle famiglie di mafia, Gambuto e Messina in appello: in primo grado condanne per diciotto anni

 
0

Gela. E’ stato fissato per marzo, davanti alla Corte di appello di Caltanissetta, il giudizio di secondo grado dopo le pesanti condanne imposte ad Alessandro Gambuto e al collaboratore di giustizia Pasquale Messina. Il traffico di droga in mano ai clan. Il collegio penale del tribunale gli ha comminato un totale di diciotto anni di reclusione, con l’accusa di essere dietro ad un vasto giro di droga, soprattutto eroina e cocaina, gestito dalle famiglie di mafia locali. Undici anni di reclusione per Gambuto, sette anni e otto mesi a Messina. Non passò, infatti, la linea difensiva messa in campo dagli avvocati Cristina Alfieri, Guglielmo Piazza e Alessandra De Paola che hanno sempre escluso un coinvolgimento dei due imputati nel vasto giro di droga, sorretto dalle famiglie di cosa nostra. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, invece, hanno più volte ribadito le contestazioni nei confronti dei due, nonostante i tanti anni trascorsi dal momento delle prime indagini scattate sul traffico di stupefacenti organizzato da cosa nostra. In base alla linea difensiva, Gambuto si sarebbe solo limitato ad eseguire gli ordini che arrivavano da Rosario Trubia che, però, gli aveva affidato un ruolo nelle messe a posto di commercianti e imprenditori. L’ex boss Trubia non avrebbe mai accettato di buon grado gli affari legati al traffico di droga. La difesa di Messina, invece, già nel corso del dibattimento di primo grado, fece emergere la scelta di dissociarsi compiuta dall’ex affiliato, tra i primi a dire basta e a collaborare con i magistrati.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here