Comes in manette per il rogo al bar Belvedere, Asaro: non è città videosorvegliata

 
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Gela. Incastrato dall’auto usata per arrivare nella zona di viale Mediterraneo e dall’immagine votiva (un’icona sacra della Madonna) collocata proprio sull’utilitaria. I pm  della procura e i carabinieri del reparto territoriale sono certi che l’incendiario del bar Belvedere sia il ventiquattrenne Vittorio Graziano Comes. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona hanno ripreso l’intera dinamica. Coperto da un sacco della spazzatura usato come mantella e con il volto travisato, Comes avrebbe prima fatto saltare il lucchetto dell’ingresso dell’attività commerciale e solo dopo cinque giri intorno a viale Mediterraneo sarebbe entrato in azione, cospargendo con la benzina macchinari e bancone. Una ricostruzione spiegata dai sostituti Federica Scuderi e Ubaldo Leo che hanno lavorato a strettissimo contatto con i carabinieri coordinati dal colonnello Antonio De Rosa. “Un lavoro eccezionale – ha detto il procuratore capo Fernando Asaro – in appena un mese abbiamo individuato quelli che riteniamo autori degli incendi al bar Lory e al bar Belvedere”.

Ad operare sono stati i militari della squadra della sezione operativa del nucleo radiomobile, guidata dal tenente Danilo Landolfi. “Non abbiamo bisogno di parassiti senza dignità – ha proseguito Asaro – devono capire che episodi di questo tipo nel 2018 non sono più tollerabili. Purtroppo, un sistema efficiente di videosorveglianza aiuterebbe sicuramente. Questa, al di là dei cartelli, non è affatto una città videosorvegliata”. Come già accaduto per azioni simili, compresa quella al bar Lory, gli investigatori non hanno potuto contare sulla collaborazione dei cittadini. “Nessuna informazione testimoniale – ha precisato Asaro -spesso, neanche le persone offese garantiscono collaborazione. Magari, si preferisce andare davanti alle telecamere”. Per ora, gli investigatori lavorano al movente e non escludono nessuna ipotesi, neanche quella di un collegamento con il rogo al BCool Beach, incendiato la stessa notte. Alla conferenza stampa, c’era il comandante provinciale dei carabinieri Baldassare Daidone affiancato dal colonnello De Rosa e dal tenente Nico Lamacchia.  “È un messaggio che inviamo alla città – ha proseguito De Rosa – bisogna capire che con la collaborazione si aiutano le istituzioni che sul territorio ci sono”

Comes si presenterà davanti al gip nelle prossime ore e deve rispondere di incendio, in attesa di eventuali nuovi sviluppi

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