Sale la tensione per Gela-Bari, c’è il rischio “Presti” a porte chiuse

 
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La tribuna dello stadio "Presti"

Gela. Ancora tutto incerto per la partita di domenica 25 novembre tra Gela e Bari.  Il club biancazzurro, venerdì scorso, ha presentato alla Lega nazionale dilettanti la richiesta di poter giocare la partita contro i pugliesi allo stadio Dino Liotta di Licata. Ad oggi, nessuna comunicazione da parte della Lega. Richiesta accettata, invece, da parte del Comune di Licata. Da vedere anche la volontà del Bari, che ha presentato dei problemi di tempistica, considerato che la società ha prenotato per tempo il volo di ritorno diretto in Puglia. La famiglia Mendola sta facendo di tutto per svolgere la gara presso lo stadio comunale del comune agrigentino. Un evento che da parte di tutti i tifosi gelesi c’era la speranza di vedere allo stadio Vincenzo Presti.

Ad oggi c’è il rischio che la partita possa disputarsi allo stadio comunale locale ma a porte chiuse. Ed i tifosi appassionati potrebbero vedere la gara, per l’ennesima volta, tra le varie terrazze e i balconi degli stabili attorno al Presti.

Una situazione a dir poco disastrosa, considerato che lo stadio è chiuso al pubblico dal febbraio 2018 e dopo nove mesi non è stato reso fruibile al pubblico.

Situazione non poco favorevole neanche per la società, considerando anche i tanti sacrifici economici fatti negli ultimi mesi per allestire una squadra che lotti per i vertici della classifica e che oggi occupa la terza posizione, dando spettacolo negli altri campi del torneo dilettantistico.

Ad oggi nulla di certo, solo supposizioni su dove si giocherà la sfida tra Gela e Bari; ma, nel frattempo, aumenta la tensione dei tifosi non solo per la questione del luogo in cui si giocherà il match contro la capolista pugliese ma anche per il futuro della società, che  malgrado gli investimenti e gli impedimenti di carattere strutturale, non ha introiti a livello commerciale, considerato che non ha uno stadio.

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