“Con Cosentino nessuna sconfitta della politica”, Mancuso: “Fuoriusciti? È un loro problema”

 
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Cosentino con i forzisti Mancuso e Pepe e insieme al meloniano Scuvera

Gela. Gli azzurri di Forza Italia sono parte integrante del patto largo tra moderati e centrodestra che guarda alle amministrative di inizio giugno. Il candidato sindaco di riferimento, l’ingegnere Grazia Cosentino, è stato un innesto che pochi avevano preventivato. Un outsider che oggi guida la coalizione e mette insieme i partiti “ufficiali” d’area e appunto l’ala moderata. “Politica sconfitta? Assolutamente no – dice il parlamentare Ars FI Michele Mancuso – non c’è stata nessuna imposizione della burocrazia. L’ingegnere Cosentino riesce a dialogare con tutti gli alleati e le sue capacità sono state ampiamente dimostrate. Vedo un crescendo e questo mi fa piacere”. Mancuso non ha avuto un ruolo secondario nel percorso che ha condotto alla candidatura dell’ex dirigente comunale: ha dato un pieno assenso nonostante l’iniziale ticket con FdI, sulla scia delle decisioni maturate per le amministrative di Caltanissetta. C’è pure la firma di una certa area azzurra dietro alla corsa di Cosentino. Una mossa che in città ha creato frizioni e spaccature nell’area di centrodestra, al punto da dare la base di partenza ad “Alleanza per Gela”, l’entità fuori dal blocco che sta con l’ex FdI Salvatore Scerra. “Non è un problema dei partiti – sottolinea Mancuso – semmai, il problema è di chi si è staccato. Chi si è staccato da Forza Italia è andato anche tra le fila del centrosinistra. Chi ha lasciato Fratelli d’Italia ha fatto altre scelte. A Caltanissetta, si è allontanato solo un ex consigliere comunale di quindici anni fa. Penso che evidentemente con la testa erano già altrove. Non hanno creduto nei partiti. Io invece ritengo che posizioni critiche possano essere alimentate all’interno di un partito. Un partito non è unidimensionale, possono esserci voci contrarie ed è giusto che sia così”.

Le urne di inizio giugno diranno di più in una “geografia” del centrodestra locale che potrebbe ricevere scosse non indifferenti. Dentro e fuori dai partiti conteranno i numeri elettorali. I berlusconiani stanno perorando la causa Cosentino e si giocano tanto. “Abbiamo ottimi candidati – aggiunge Mancuso – sono soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi. L’assessore? Non lo abbiamo indicato subito, per una strategia. Ci sarà un criterio meritocratico tra i nostri candidati, al termine della competizione elettorale. Non cambia nulla”. Mancuso e gli esponenti FI che guardano a lui si organizzano pure nell’ottica delle elezioni europee. “Rispettiamo tutti i candidati schierati dal partito – dice ancora – l’assessore regionale Edy Tamajo ci ha chiesto un impegno concreto sul territorio e ci siamo mossi in questa direzione”. Intorno a Forza Italia, negli ultimi mesi in città, non sono mai mancate riflessioni strategiche, comprese quelle su possibili nuove adesioni. I dirigenti cittadini sono stati assai abbottonati, facendo capire che ci sono equilibri da mantenere e soprattutto vedute politiche che non vanno snaturate. Molto vicini all’area forzista sono diversi pezzi di quella che è stata l’esperienza Greco. “Gli ingressi ci sono sempre stati – conclude il parlamentare Ars e coordinatore FI – nessuno è stato mai lasciato fuori dalla porta appositamente. Anzi, ad alcuni è stata offerta la possibilità di una candidatura nonostante quanto accaduto in passato. Se poi trasformano la politica in vicende personali, non è un nostro problema”.

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