Crisi idrica senza fine, agricoltori: “Puntiamo su acque reflue depurate, c’è già impianto”

 
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Una riunione degli agricoltori locali

Gela. Con l’acqua razionata e il limite imposto a Cimia, l’estate tra i campi del territorio locale sarà ancora di forte emergenza. Ormai da tempo, gli agricoltori lanciano l’allarme. Le dighe sono quasi del tutto prive della necessaria capacità di invasare. Migliaia di operatori del comparto vanno avanti con quello che hanno, ma pensare a progetti a lungo termine è praticamente impossibile. Si fa sempre più strada l’idea che serva una soluzione alternativa. Nel breve termine, quella delle acque reflue depurate è una scelta che convince gli agricoltori. “Non capiamo perché la politica non abbia interesse a garantire un sistema sostenibile, attraverso la acque reflue depurate – dice Liborio Scudera – non è affatto vero che i costi sono esorbitanti”. Alcuni agricoltori locali hanno avuto modo di rapportarsi con il responsabile dell’impianto, che negli scorsi anni venne realizzato all’interno dell’area di raffineria. “E’ un sistema pienamente efficiente, basterebbe solo un allaccio – aggiunge Scudera – potrebbe assicurare circa cento litri al secondo alla vasca di Settefarini. Per noi sarebbe una vera boccata d’ossigeno e si tutelerebbe l’ambiente. Parliamo di un costo stimato intorno ai venticinque centesimi al metro cubo, praticamente uguale a quello che paghiamo per avere l’acqua dal Consorzio di bonifica”. Dovrebbe essere la Regione, anche attraverso il Consorzio di bonifica, ad autorizzare l’attivazione a pieno regime dell’impianto. “Il sistema c’è e può essere attivato – dice ancora Scudera – viene costantemente sottoposto a manutenzione. Se c’è una soluzione, perché non attuarla? Si eviterebbero tanti danni all’intero comparto. Anche gli operatori di questo settore hanno diritto ad andare avanti e a vivere. Senza l’acqua, siamo condannati a chiudere e a morire. Spero che la politica ci dia una mano. Non serve la campagna elettorale se non si danno i mezzi di sussistenza a chi lavora onestamente”. Mesi addietro, l’amministrazione comunale fece partire un tavolo tecnico per le dighe, ma sicuramente gli interventi richiedono un lasso di tempo assai ampio, mentre l’acqua nei campi serve adesso.

Il sistema delle acque reflue è stato più volte proposto dal Pd locale, che lavora sul tema sia con la deputazione regionale che con i rappresentanti locali. Il dirigente dem Giuseppe Fava, sostenuto dal segretario cittadino Guido Siragusa e da quello provinciale Peppe Di Cristina, ha spesso illustrato la fattibilità di un progetto che consentirebbe di far arrivare nei campi le acque reflue, depurate a norma. Gi agricoltori si dicono pronti ad un cofronto con tutte le istituzioni preposte.

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