Dighe al palo e comparto agricolo in crisi profonda, commissione incontrerà l’assessore regionale

 
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L'acqua della diga Disueri spesso viene scaricata in mare

Gela. Le enormi difficoltà del comparto agricolo locale non sono una novità e gli operatori del settore, in questi giorni, si stanno mobilitando, con l’intento di avere riscontri dalle istituzioni, anzitutto regionali. Non solo l’enorme flessione dovuta alla speculazione sul grano ma sul territorio a farsi sentire è principalmente il blocco di infrastrutture come le dighe, al palo da anni. L’acqua non arriva nei campi e andare avanti è un’impresa quasi del tutto insostenibile. Di recente, la commissione consiliare agricoltura, presieduta dal forzista Carlo Romano, ha avuto modo di ottenere ragguagli da uno dei responsabili locali del Consorzio di bonifica, sentito in audizione. Anche l’ente affronta problemi che incidono sempre più spesso sui servizi erogati. Quello delle dighe è un nervo scoperto e gli agricoltori locali sono costretti a sopportare lo sversamento dell’acqua in mare, mentre le loro aziende soffrono per l’assenza di forniture idriche. La commissione ha già avuto contatti con l’assessore regionale Roberto Di Mauro.

E’ sua la competenza sugli invasi regionali ed entro fine mese dovrebbe tenersi un incontro, probabilmente a Palermo. Ci sono stati contatti tra il gruppo locale dell’Mpa e lo stesso Di Mauro, a sua volta in area autonomista. Collegamenti istituzionali che favoriscono il dialogo con il governo regionale. Il presidente della commissione Romano e gli altri componenti Virginia Farruggia, Giuseppe Morselli, Vincenzo Casciana, Diego Iaglietti, Valeria Caci e Giuseppe Spata, avranno così modo di porre delle priorità su investimenti pubblici che possono essere essenziali per ridare acqua alle campagne attraverso il ripristino delle dighe e senza dimenticare il ciclo delle acque reflue, per il quale l’Ars ha varato una disciplina specifica.

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