“Dimensionamento? Tagli efferati alla scuola”, Di Cristina: “Destre danneggiano aree già in difficoltà”

 
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Peppe Di Cristina

Gela. Non un semplice dimensionamento scolastico ma “tagli efferati” che vanno a pesare soprattutto sulle aree già più in difficoltà del sud Italia, compresa quella locale. Peppe Di Cristina, componente della direzione nazionale del Pd, ne è convinto ancor di più alla luce delle ultime novità introdotte che stanno generando effetti sulle scuole e sulla loro organizzazione. “Si continua in un’azione contro il Mezzogiorno e contro la Sicilia in particolare. A pagare è ancora un servizio pubblico essenziale, forse il più delicato insieme alla sanità. Questa volta, il governo delle destre prende di mira la scuola pubblica. La razionalizzazione della rete scolastica praticamente produrrà un inevitabile arretramento per la qualità dei servizi negli istituti del Mezzogiorno, oltre che un’inevitabile riduzione dei posti di lavoro. Gli attuali parametri minimi per la costituzione delle autonomie scolastiche – dice – si innalzano da 600 alunni a 900-1.000. Il numero complessivo delle scuole passerà da 8.136 a 6.885. Praticamente, si scrive dimensionamento scolastico ma in realtà si tratta di tagli efferati contro la scuola pubblica. Stiamo assistendo ad un aumento delle scuole prive di dirigente scolastico e di Dsga, da assegnare in reggenza con tutte le disfunzionalità che ne conseguono. Fenomeno che stiamo vivendo anche nella nostra provincia, sia a Gela che a Caltanissetta”. Per Di Cristina, la politica dei tagli non si ferma. “La scelta di accorpare gli istituti, senza diminuire il numero di alunni per classe, non è certo la soluzione idonea per migliorare la qualità del servizio. Il dimensionamento così progettato comporterà riduzioni di posti in organico che toccheranno inevitabilmente anche il resto del personale. Quindi ancora una volta – dice inoltre – stiamo parlando di tagli e solo di tagli e non di qualità della scuola e della didattica, che anzi vengono minate profondamente. Ma la cosa drammatica è che ad esserne colpiti saranno in particolare territori dove la rete scolastica è più fragile, come nel Mezzogiorno e nelle aree interne”.

L’esponente dem individua precise responsabilità politiche. “Un altro duro colpo al servizio pubblico e alle Regioni meridionali – conclude – il tutto mentre la Lega, alleata del governo Schifani e prossima a fondersi con l’Mpa di Lombardo, torna a chiedere le gabbie salariali”. Tema che sarà ripreso anche nel corso dell’assemblea nazionale dem fissata per la prossima settimana.

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