Docu-reality sui vigili urbani per sfatare gli stereotipi, il lavoro di uno studente universitario

 
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Gela. Banali stereotipi, insulti, minacce e considerazione anche come “nemici”. Per sfatare false credenze e far conoscere sotto una luce diversa il lavoro dei vigili urbani, uno studente universitario ha deciso di realizzare un “documentario di osservazione”.

Alessandro Calì frequenta il terzo anno di cinema del corso di regia presso l’Accademia delle Belle arti di Catania. Malgrado la giovane età e la passione per l’arte e soprattutto la cinematografia, Alessandro ha già delle esperienze dietro la telecamera. E’ stato nello staff di Michele Enrico Montesano in un cortometraggio che uscirà a dicembre, ed in un videoclip di una band catanese.

Figlio di un agente di polizia municipale, ha deciso di realizzare un documentario che ha finalità soprattutto sociali. Osserverà, con l’obiettivo di una telecamera, l’attività degli agenti del comando di via Ossidiana. Sarà una sorta di docu-reality, considerato che non ci saranno filtri o sceneggiature. Le riprese dureranno cinque-sei mesi e sono ovviamente state autorizzate sia dal Comando che dal Sindaco Lucio Greco.

“Il film ha molteplici scopi – spiega Alessandro – In primis, quello di compiere, nella nostra città, un’operazione che potremmo definire sociale. Portare cioè il cittadino ad una maggiore consapevolezza del lavoro svolto dagli agenti della Polizia municipale e sfatare quelle credenze comuni che ritraggono questa figura come incompetente e nemica del popolo, ma soprattutto far capire che anche loro sono cittadini come noi e che nonostante le difficoltà, gli ostacoli e le mancanze, essi svolgono un servizio per la propria città al massimo delle loro possibilità”.

Una sorta di umanizzazione dei dipendenti comunali in divisa che all’occhio dei cittadini invece sono tutt’altro. Un progetto autonomo, realizzato in proprio con il desiderio di fornire una visione diversa del ruolo e del comportamento dei vigili urbani.

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