Emergenza Covid in città, Pellegrino: “Non devono esistere divisioni politiche”

 
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Per Pellegrino bisogna andare oltre lo scontro per recuperare il senso vero della politica

Gela. Ieri ha risposto alla chiamata del sindaco Lucio Greco, nonostante i rapporti istituzionali tra l’avvocato e l’opposizione non siano affatto improntati alla concordia, il consigliere di “Avanti Gela” Gabriele Pellegrino spiega che davanti all’emergenza Covid c’è la necessità di andare oltre le appartenenze. “Ci sono temi che impongono un senso di responsabilità che va ben oltre le questioni meramente politiche e le dispute di appartenenza politica. La salute è  tra questi temi. Poco conta quale sia la corrente politica di appartenenza, quando il tema è la salute – dice Pellegrino – non solo non esiste alcuna appartenenza politica ma è doveroso che non esista e che le nostre azioni siano indirizzate al ben più alto tema della comunità. Anche per questo ho preso parte alla conferenza stampa del sindaco in merito al Covid 19, perché nessuno di noi può dirsi valoroso se indirizza le proprie scelte, in questo caso, alla solita dicotomìa tra maggioranza e opposizione. Abbiamo assistito al contagio di nostri concittadini, all’aumento dei positivi che negli ultimi giorni ha raggiunto picchi preoccupanti, abbiamo assistito alla morte di due nostri concittadini. Oggi,assistiamo ad un aumento pauroso dei contagi che non accenna a diminuire e non possiamo permetterci che questa bomba ci esploda in faccia”. Secondo Pellegrino, molti ancora sottovalutano la questione, anche in città.

Ribadisce la linea emersa durante il confronto di ieri con il sindaco, ovvero più controlli e maggiore sensibilizzazione. “Queste parole non hanno il fine di terrorizzare nessuno, non vogliono essere paralizzanti e non vogliono essere repressive della vita altrui ma, e questo è il punto, ora c’è la necessità di perseguire l’unico fine ultimo che la situazione ci impone, che è la salute di tutti – continua – questo impone la tolleranza zero nei confronti di tutti quegli atti potenzialmente pregiudicanti la vita di noi tutti e mi riferisco anche a chi, spesso, sottovaluta la portata di ciò che sta accadendo e continua a non usare la mascherina o a vivere come se nulla fosse accaduto o stesse accadendo. Non comprendendo peraltro che la superficialità, la sciatteria nell’accostarsi al tema, può significare un potenziale problema per la collettività intera. Si intensifichino i controlli, si reprimano azioni e omissioni di coloro i quali non mostrano rispetto per la comunità tutta. Comprendo che queste parole possano apparire dure, ma non è più il tempo delle giustificazioni e delle comprensioni e se intraprendere un atteggiamento repressivo nei riguardi di chi non si attiene alle regole equivale potenzialmente a farsi odiare, io sono pronto a farmi odiare da chi non si preoccupa della comunità”.

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