“Ennesima passerella di Greco, voleva prenderci in giro”, Terlati: “Consiglieri lo mandino a casa”

 
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Salvatore Terlati

Gela. Quella che sembrava la fucina di un nuovo dialogo tra l’amministrazione comunale e i quartieri, attraverso i comitati, si è trasformata in pochi giorni in una frattura ancora più netta. Tra i comitati e il sindaco Lucio Greco, in questi anni, l’idillio non è mai scoccato. La proposta di dare spazio ad un assessore indicato dagli stessi comitati ha inizialmente spiazzato anche qualche alleato. Negli ultimi giorni, con la scelta ricaduta su Salvatore Terlati, il sindaco ha però tenuto a precisare che avrebbe voluto almeno una rosa di nomi dalla quale attingere e comunque arrivare ad un rappresentante che potesse avere pieno sostegno da tutti i comitati (tre invece si sono detti contrari ad accettare la proposta). Questa mattina, al termine di un vertice dei pro-Greco, gli alleati del sindaco hanno di fatto chiuso all’ingresso di Terlati, facendo riferimento proprio a quanto già riferito dal primo cittadino. In serata, lo stesso Terlati ha parlato durante l’approfondiemento “Agorà”. “E’ l’ennesima passerella del sindaco – ha spiegato – forse, pensava di prendermi in giro. Fortunatamente, mi ha tolto un peso. Io mi sono proposto, con il sostegno di tutti, solo per la città e non certo per un mio vantaggio personale. Faccio attività sociale da oltre trent’anni, forse solo il sindaco non mi conosceva. Probabilmente, con tutto il rispetto, pensano che un avvocato possa portare avanti l’assessorato ai lavori pubblici meglio di un imprenditore del settore”. Terlati ha ribadito il concetto. “Sono convinto che anche se ci fosse stato l’assenso di tutti i comitati – ha aggiunto – il sindaco avrebbe trovato comunque una scusa”.

Il dialogo istituzionale tra il coordinamento dei comitati di quartiere e l’amministrazione pare al capolinea e Terlati ha lanciato un appello. “Se il consiglio comunale ha la possibilità di salvare la città dal dissesto, lo faccia – ha concluso – altrimenti mandate a casa il sindaco. Andate a casa. La città è stanca”. Già dopo le prime dichiarazioni di Greco, Terlati era subito parso piuttosto dubioso, parlando della volontà del primo cittadino di “cambiare le carte in tavola”.

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