Ex discariche industriali, 23 milioni per aree contaminate: procedura passa al dipartimento

 
0
L'ex discarica industriale Cipolla

Gela. Un totale, finanziato attraverso accordi Stato-Regione, che supera i ventitré milioni di euro. Fondi destinati alla messa in sicurezza di due vere e proprie bombe ecologiche, le ex discariche industriali di contrada Piana del Signore e contrada Marabusca. Praticamente da tre anni, va avanti un iter che fino ad ora ha sbattuto contro il muro di una burocrazia che a Palazzo di Città non ha i numeri per occuparsi di entrambi i progetti. L’amministrazione comunale arrivò a comunicare la rinuncia alla posizione di “soggetto attuatore”. Palazzo di Città, come ha anche spiegato il sindaco Lucio Greco, non dispone di personale a sufficienza e soprattutto manca di figure professionali che seguano progettazioni così complesse. Dopo tante attese e con richieste più volte avanzate dal senatore Pietro Lorefice, a Palermo è stato deciso che sarà direttamente il dipartimento acqua e rifiuti a sostituire l’ente comunale come soggetto attuatore degli interventi sulle due ex discariche. Erano siti avviati dalla ditta Cipolla, che nel tempo andò incontro al fallimento. Dopo la morte del proprietario, avvenuta nel 2005, gli eredi hanno rinunciato ai terreni che erano stati trasformati in aree di smaltimento di scarti industriali e idrocarburi. Nel tempo, la contaminazione, come accertato dalle autorità competenti, è stata costante, capace di intaccare falde e sottosuoli. Senza l’impresa che avviò le discariche, è lo Stato ad intervenire. Sono trascorsi decenni prima che si potesse arrivare ad una prima fase con la messa in sicurezza che va avviata proprio con i fondi autorizzati. Si tratta di circa dieci milioni e mezzo di euro per la discarica di contrada Piana del Signore e oltre tredici milioni, invece, per quella di Marabusca. Sono siti che insistono nelle aree del Sin e che necessitano di una bonifica complessiva. Per arrivare ad un risultato di questo tipo sarebbero necessarie somme ben più consistenti. Intanto, ci sono gli stanziamenti per la messa in sicurezza, che coprono le fasi di “progettazione, direzione, esecuzione e collaudo degli interventi”. Perderli significherebbe rinunciare quasi definitivamente agli interventi sulle due pericolose ex discariche industriali.

Sembrava che la funzione di soggetto attuatore, dopo che il Comune ha declinato, potesse andare alla Sogesid, la società in house del Ministero dell’ambiente. E’ stata vagliata la possibilità di un protocollo con la Regione. Negli uffici palermitani, è passata invece la linea di affidarsi direttamente al dipartimento acqua e rifiuti. Sarà un funzionario interno ad assumere l’incarico di rup per entrambi gli interventi. E’ stato individuato l’ingegnere Antonino Margagliotta. Si dovrà occupare anzitutto di redigere i documenti preliminari all’avvio della progettazione. Il dipartimento pare voglia velocizzare una procedura della quale sembravano ormai essersi perse anche le ultime tracce, nonostante l’ingente finanziamento per risanare siti ancora oggi altamente contaminati.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here