“Da soli no!” Le preoccupazioni dei Mendola mettono a rischio il futuro del Gela in serie D

 
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Gela.  Ha deciso di uscire allo scoperto per fare sapere alla città il rischio che si corre.

Angelo Mendola in questo momento è l’unico vero proprietario del Gela. Quel 40 per cento che Angelo Tuccio gli ha lasciato come eredità diventa ogni giorno sempre più pesante.

Il 2 luglio scade il termine per l’iscrizione al campionato di serie D. Certezze? Nessuna. Incontri? Pochi. Contatti? Non pervenuti. Con questi dubbi il futuro è un rebus. Tuccio (alle prese con la gravissima crisi della sua azienda) sì è defilato.

Oggi siamo riusciti a intervistare Angelo Mendola, che insieme al fratello detiene il 40 per cento delle quote del Gela calcio.

Lei aveva detto che questo doveva essere l’anno del fidanzamento con Tuccio. Come è andata?

“Benissimo. Con l’ingegnere Tuccio ci siamo intesi in cinque minuti. Ho raccolto l’appello a fine agosto l’anno scorso per salvare il calcio in città. Non conoscevo questo mondo. Noi lavoriamo molto fuori e stiamo poco a Gela. Però non potevo tirarmi indietro. E’ stato un anno bello. Puntavamo alla salvezza, sono arrivati i play off”.

Adesso però vi ritrovate da soli. Con quali prospettive?

“Non nascondo che siamo messi male. Ci aspettavamo maggiore collaborazione dal Comune, ed invece un solo incontro sin qui. Il problema sono i tempi. Io aspetterò con mio fratello fino al 21-22 giugno, poi prenderemo una decisione. Per programmare serve tempo. Il 2 luglio occorre iscrivere la squadra e programmare tutto il resto”.

Cosa vi aspettate dall’amministrazione comunale?

“Maggiore coinvolgimento. Noi in pochi mesi abbiamo portato sponsor per lo stadio anche da Piemonte, Liguria, Lombardia, mantenendo il nostro impegno personale. L’amministrazione sapeva che l’ingegner Tuccio non avrebbe continuato. Serve un partner forte. Da soli sicuramente a queste condizioni non continuiamo”.

Si parla anche di stadio nuovo…

“Ho letto che è inserito nel Patto per il Sud. Un assessore dice che il progetto è quasi pronto, a noi non risulta neanche esserci. Il problema è generale. Se non si lavora in rete non si va da nessuna parte”.

Intanto i giocatori sono in fibrillazione. Chiamano continuamente Giovanni Martello, che non sa cosa rispondere. Sono pronti a rimanere a Gela anche la prossima stagione ma hanno bisogno di chiarezza. Che nessuno può dare.

“Con 3-4 acquisti di spessore questa squadra può lottare per i primi posti, ma serve una società forte”.

I contatti sin qui sono stati timidi. Ci sono imprenditori chiamati che non sono interessati, altri che stanno prendendo tempo. Ecco, il tempo è quello che manca al Gela. Ed i Mendola hanno tracciato la time line: 22 giugno. Poi si prenderà una decisione. Dal dentro o fuori.

Una estate cui i tifosi sono purtroppo già abituati. 

Su www.quotidianodigela.tv trovate l’intervista video esclusiva integrale

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