Gianpiero Mughini scandalizzato!

 
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Gela. Mai ho avuto occasione di vedere il grande giornalista ed opinionista siciliano, Gianpiero Mughini, dopo i risultati delle elezioni amministrative del 2020, alla notizia che nel meridione un paese aveva votato la lista della lega, facendo salire a sindaco un leghista. Uno scandalo incommensurabile per un uomo di sinistra per giunta meridionale che mostra la sua opposizione politica così apertamente. Io sono scandalizzato per il motivo opposto, visto che la sinistra storica e la destra storica, l’unico avvenimento dove sono stati concordi, riguarda la questione meridionale e la sua soluzione finale, proposta nel 1862 dal presidente del consiglio dei ministri Urbano Rattazzi di sinistra e nel 1868 dal presidente del consiglio dei ministri Luigi Federico Menabrea uomo di destra. I due grandi schieramenti politici Italiani si sono trovati d’accordo nel deportare il popolo meridionale in un isolotto sperduto del mondo, per risolvere il problema della massa dei meridionale dopo l’occupazione piemontese del 1860. Nel 1862 era ancora vivo il grande Alessandro Manzoni che aveva partecipato al governo Cavour e Ricasoli e sicuramente erano noti, al grande poeta, i fatti del governo dei Savoia che approvò la legge Pica nel 1863.con il presedente del consiglio Marco Minghetti. Avvenimenti sicuramente noti al nostro opinionista siciliano Mughini che come tutti gli uomini di cultura ha preferito tacere sull’argomento alla stessa maniera del Manzoni, del Carducci e del Pascoli, per citare i più grandi e Giovanni Verga per nominare un siciliano conterraneo di Gianpiero Mughini.

Mi chiedo, un popolo come quello duo siciliano che da 160 anni non vede nessuna iniziativa da parte dei governi che si sono succeduti, anzi nota sempre che il nord cresce pedissequamente, mentre il sud continua a regredire inesorabilmente, questo popolo per ottenere qualcosa, si appiglia a chi dimostra un pizzico di interesse nei suoi confronti, anche se sappiamo che non è vero. Il Mughini, grande giornalista, può non essere informato sui massacri compiuti dai piemontesi, lui che è un grande conoscitore e studioso di Gramsci, avrà letto il suo trafiletto quando parla della Q.M. e delle uccisioni, stupri, fucilazioni, saccheggi di intere città compiuti dai piemontesi? O Mughini si comporta come tutti i professoroni di storia patria di sinistra e di destra prezzolati che giustificano questo comportamento infame per l’alto fine raggiunto alla stregua del professore universitario Giordano Bruno Guerri nel suo testo “Il sangue del sud”, l’unità d’Italia.

Ma il grande sociologo del sud, non vede le grande infrastrutture che percorrono l’Italia da nord a Roma e lo sviluppo industriale del popolo del nord a scapito di quello del sud che è rimasto fermo al 1860? Loro si sono avvalsi della dottrina del milanese Alessandro Manzoni della divina provvidenza falsa come lo stesso autore e dopo tanti crimini commessi al sud il grande Dio Manzoniano ha permesso il recupero.

Noi atei aspettiamo da quasi 200 anni ma non otteniamo niente dallo Dio inutile del Manzoni, perché non abbiamo saputo rubare e saccheggiare le chiese come hanno fatto loro?

Il nostro corregionale Mughini ha capito che, per farsi strada, noi meridionali dobbiamo tacere sulla QM e allora si aprono le porte del progresso. Due i motivi fondamentale, uno l’adesione alla sinistra italiana, l’altro l’oblio totale alla nostra storia patria, come d’altronde ci hanno dimostrato i nostri uomini di potere di questa repubblica malata e di parte.

Tutti quanti questi professoroni universitari, padroni delle università italiane, hanno trovato una giustificazione plausibile, l’unità dell’Italia, per giustificare anche l’uccisione mediante fucilazione di una bambina siciliana di nove anni da mettere davanti un plotone di esecuzione piemontese: Angelina Romano. Sono convinto che i leghisti attuali non oserebbero tanto e secondo me il ghigno di Mughini non è giustificato. Certo il comportamento di Tremonti nel momento in cui era al governo e stornò centinaia di miliardi da spendere al sud, verso il nord, non giustificano un voto a destra, ma nemmeno un voto a sinistra giustificano la svendita del professore Prodi di tutti i beni disponibili ed indisponibili italiani, con le relative società agli amici degli amici e nemmeno il cambio della lira, svalutata al massimo per regalare all’Europa il cambio pessimo della lira Italiana con l’euro.

Prof. Mughini, mi scuso per avere ricordato a un meridionale che abita a Roma alcuni soprusi commessi dai piemontesi al popolo duo Siciliano, ma non possiamo rimanere zitti sul comportamento di un popolo contro un altro popolo, a cui venne cancellata la sua storia, le sue tradizioni, la dignità di essere uomini e poi continuare ad osannarli facendo in modo che vengano ricordati perennemente dalla storia vera, scrivendo i loro nomi nelle vie delle nostre città.

Tutto questo è vergognoso per noi meridionali che continuiamo a piangerci addosso sui nostri mali e non riusciamo a dimostrare le grosse difficoltà incontrate per raggiungere determinati obiettivi. Il famoso detto del “fine giustifica i mezzi” è valido solo per i vandali e per gli uomini senza sani principi, perché chi possiede un briciolo di dignità sicuramente si limita nell’applicare rigidamente il famoso detto Machiavellico, messo in pratica conto il popolo duo Siciliano dai barbari piemontesi.

1 commento

  1. Questo è il giudizio del professor Emilio Gentile su certi “revisionisti”: “Sono farneticazioni storiografiche che sembrano copiate dalla pubblicistica reazionaria fiorita all’indomani dell’unità. Certe raffigurazioni di Garibaldi ladro di cavalli o di Mazzini amante delle servette echeggiano la libellistica dell’epoca, e anche il filone reazionario incarnato dal papalino Giuseppe Spada e dal borbonico Giacinto de Sivo, che studioso della parte vinta si divertiva nella raffigurazione satirica dei vincitori.
    Ma Gentile, contrariamente ai revisionisti, scrive in un ottimo italiano.

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