Greco boccia i 100 giorni di Messinese: “Dopo Crocetta sta accettando le imposizioni Eni”

 
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Greco si è rivolto al Tar Palermo

Gela. I primi cento giorni dell’amministrazione, capeggiata dal sindaco Domenico Messinese, continuano a subire le critiche dagli esponenti politici. Da una parte Lucio Greco, leader del movimento Un’Altra Gela che gode di due rappresentanze in aula consiliare, dall’altra Saverio Di Blasi, fondatore del movimento Trinacria, secondo il quale il primo cittadino grillino dovrebbe addirittura rassegnare le proprie dimissioni. Di Blasi, domani sera, rincarerà la dose da piazza Umberto I dove è atteso un suo comizio. Il leader di Trinacria contesta al sindaco la cattiva gestione del servizio idrico e, soprattutto, l’avere disatteso il programma elettorale dei grillini. Sul fronte occupazionale e dell’investimento Eni da 2,2 miliardi di euro, interviene Greco secondo il quale “la vicenda del protocollo Eni andava messa in primo piano e non le cose futili”.

“Il destino della nostra città è legato alla strambalata coltivazione del guayule – dice Greco – pianta originaria del Messico e non destinata all’uso alimentare e a due impianti dibioetanolo che il gruppo piemontese Mossi &Ghisolfi avrebbe dovuto realizzare se il titolare, nel frattempo, non si fosse suicidato. iamo, insomma, di fronte ad una vera e propria tragedia, che qualcuno vorrebbe trasformare in farsa. Si rilasciano dichiarazioni e si lanciano appelli all’unità come se l’accordo dovrebbe essere ancora firmato. Eh no! Questo trucco non funziona. Bisogna avere l’onestà di ammettere di aver firmato un protocollo vuoto di contenuti, privo di qualunque garanzia e che adesso si è costretti ad arrampicarsi sugli specchi”.

“Ora, mentre la posizione del governatore Crocetta non ci meraviglia perché in linea con la sua azione distruttrice della Sicilia (vedi il crollo di tutte le autostrade della nostra isola), a sorprenderci è la posizione del Sindaco Messinese e della sua giunta che, contrariamente a quanto urlato durante la campagna elettorale, stanno accettando senza colpo ferire tutto quanto imposto dall’Eni e condiviso da Crocetta e dal Sindaco uscente Fasulo”.

“Cosa è successo di tanto importante da far cambiare radicalmente idea al movimento Cinque Stelle? Perché questo atteggiamento così arrendevole nei confronti dell’Eni e per nulla coerente se non in contrasto con l’indirizzo del movimento a livello nazionale? Chi ci sta dietro a tali decisioni? Chi si è introdotto dietro il movimento cinque stelle locale al fine di condizionarne le scelte? La gente si aspettava un cambiamento e non per le cose futili ma per le scelte strategiche, quelle cioè da cui dipende il destino della città, come sicuramente è La vicenda del protocollo Eni. Sono queste le questioni su cui si deve percepire il vero cambiamento. La credibilità di una amministrazione non si gioca sulla scelta del segretario particolare o dell’addetto stampa. La credibilità si gioca sulle posizioni coraggiose che si intendono assumere a difesa della città. Accettare supinamente che molti lavoratori rischiano persino di perdere tutto non è tollerabile. Anzi, riguardo questi lavoratori che rischiano di perdere la cassa integrazione per le scelte sciagurate fin qui condivise, mi sento di prendere un impegno: sarò sempre al loro fianco e impegnerò tutte le mie forze per impedire tale ingiustizia”.

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