Iaglietti: “Siamo in maggioranza salvo che Greco non cambi linea, centrodestra? Deciderà partito”

 
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Il consigliere Mpa Diego Iaglietti

Gela. Allo stato, è l’unico partito strutturato a sostegno dell’amministrazione comunale. La scelta la fecero in tempi non sospetti e la stanno perseguendo. Gli autonomisti dell’Mpa, però, non è un mistero per nessuno, potrebbero essere un pezzo importante nella strategia del centrodestra locale, con obiettivo amministrative 2024. Ormai da tempo, sembra quasi scontato (anche se non lo è del tutto) che il gruppo locale sia destinato a sposare il progetto di un centrodestra ampio, attualmente opposizione alla giunta Greco. “Noi siamo in maggioranza e lì rimaniamo – dice il capogruppo consiliare Diego Iaglietti – abbiamo fatto una scelta e per serietà la rispettiamo. Stiamo lavorando insieme agli altri alleati per cercare di evitare il dissesto, anche se non è una cosa così facile. Lasciare la giunta? Non penso che accadrà salvo che il sindaco non decida di assumere una linea che non dovesse convincerci, anche sugli atti finanziari”. Da settembre, dovrebbero riprendere incontri e confronti, volti anche al traguardo delle amministrative del prossimo anno. Iaglietti, su un piano strettamente personale, ha più volte ribadito che vede una collocazione dell’Mpa cittadino proprio nell’area di centrodestra. “Ci atterremo alle scelte che farà il partito anche per le europee – precisa – nessuno nasconde che Lombardo ha un dialogo aperto con il centrodestra. Il gruppo locale penso si rifarà alle decisioni che verranno assunte a livello regionale e nazionale”. Del resto, diversi big del centrodestra locale e regionale non hanno mai posto veti ad una confluenza degli autonomisti nella coalizione in costruzione. Iaglietti ha un’idea piuttosto precisa in tal senso.

“Sono convinto che un progetto serio di centrodestra per la città non possa fare perno su troppe liste, altrimenti si commetterebbero gli stessi errori fatti quattro anni fa dalla coalizione del sindaco Greco, ci sarebbero troppe promesse e troppi aspiranti assessori – conclude – si deve procedere in una prospettiva con poche liste, quattro o cinque, ma forti e capaci di avere un consenso. Solo così si potrà dare una linea di vero cambiamento”. Gli autonomisti il traguardo che potrebbe condurre l’amministrazione comunale ad evitare il dissesto lo vorrebbero tagliare insieme agli alleati attuali, per il futuro invece pare assai difficile che l’esperimento di quattro anni fa possa essere bissato.

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