Il giudice Saguto doveva essere ucciso dagli Emmanuello

 
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Il giudice Silvana Saguto

Gela. Il giudice Silvana Saguto, a processo per una lunga serie di presunte irregolarità nella gestione dei beni confiscati alla mafia, sarebbe finita nel mirino dei clan. Nel 2014, ha raccontato in aula un poliziotto assegnato al suo servizio di scorta, il magistrato doveva essere uccisa. Il piano di morte, commissionato dalle famiglie palermitane (come riporta nuovosud.it), doveva essere eseguito dagli Emmanuello di Gela. “In cambio – ha proseguito il poliziotto – i palermitani avrebbero dovuto eliminare un giudice di Gela, il dottor Di Natale”.

 Il testimone ha raccontato anche di un altro presunto tentativo di eliminare il giudice. Una Bmw, lungo la Palermo-Punta Raisi, cercò più volte di speronare l’automobile sulla quale viaggiava la Saguto. Il magistrato è a processo, davanti ai giudici di Caltanissetta, insieme ad altri quattordici imputati. Sarebbe stata alla testa di un sistema in grado di controllare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, garantendo presunte prebende e profitti illeciti ad una ristretta cerchia di funzionari e professionisti.

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