Incendio in raffineria, proseguono verifiche e accertamenti: area impianto sequestrata

 
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L'incendio all'impianto Ecofining

Gela. L’incendio di martedì nella green refinery di Eni è sotto verifica da parte dei pm della procura. I magistrati hanno avviato un’indagine e attivato una serie di accertamenti, all’interno del sito produttivo di contrada Piana del Signore. L’area dell’incendio è stata sequestrata, anche per consentire i rilievi e le attività tecniche sull’impianto Ecofining. Sono soprattutto i militari della capitaneria di porto che stanno svolgendo le attività, delegate dai pm della procura, coordinati dal procuratore capo Fernando Asaro. L’incendio e il fumo che si è sprigionato sono stati ben visibili, anche a distanza. Da Eni, hanno fatto subito sapere che non ci sono state conseguenze alle persone né impatti ambientali. Le fiamme si sono sviluppate proprio all’Ecofining. Da quanto emerso già nelle ore successive, è probabile che l’incendio sia partito da uno dei forni dell’isola 8. L’azienda è pronta a dare la massima collaborazione ai pm e a chi sta conducendo le prime attività investigative. Secondo fonti del gruppo, non ci sarebbero stati effetti sul piano ambientale, soprattutto perché sono stati attivati i sistemi di sicurezza previsti. Ora, si attende che controlli e sopralluoghi degli inquirenti vengano espletati.

Per l’azienda, è importante riprendere la produzione dei biocarburanti, che sono il target della green refinery, anche nell’ottica dei processi lavorativi e a garanzia dell’occupazione. I sindacati, a loro volta, hanno chiesto di essere messi al corrente, anche per risalire alle cause dell’incendio di martedì.

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