Inchiesta Heraclea Volley, sponsorizzazioni fittizie: condanne confermate in appello

 
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Gela. Condanne confermate dalla Corte d’appello di Caltanissetta nella vicenda emersa a seguito di un’indagine su irregolarità nelle sponsorizzazioni all’allora Heraclea Volley che militò nel campionato di B1. I giudici nisseni di secondo grado hanno ribadito quello che era già stato deciso, lo scorso giugno, dal tribunale di Gela. Due anni di reclusione sono stati imposti ad uno degli allora vertici della società sportiva, Mario Invincibile. In primo grado venne ritenuto responsabile, con il riconoscimento della continuazione, per irregolarità negli anni di imposta dal 2012 e fino al 2014. Un anno e nove mesi, invece, a Salvatrice Caffo; un anno e sette mesi per Salvatore Smecca; un anno e sei mesi a Massimo D’Andrea. Non sono stati accolti i ricorsi delle difese, sostenute dai legali Antonio Gagliano, Flavio Sinatra, Rosario Prudenti e Tommaso Vespo. Il periodo di riferimento arrivava fino al 2014, quando vennero finalizzati i controlli su quello che fu individuato come un sistema fraudolento, quasi del tutto concentrato su sponsorizzazioni che gli inquirenti ritennero “fittizie”. Secondo l’accusa, le operazioni sarebbero state solo un escamotage per ottenere vantaggi fiscali.

Fu ricostruita una sproporzione considerata rilevante rispetto ad altre società che erano iscritte allo stesso campionato. A non convincere erano i costanti prelievi in contanti che i vertici effettuavano subito dopo aver incassato le somme dagli sponsor. Anche in appello, i legali degli imputati hanno insistito sul fatto che quelle sponsorizzazioni furono effettive e documentate, senza nessuna intenzione di eludere il fisco. La procura generale ha concluso proprio per la conferma delle condanne. In primo grado, fu accertata la prescrizione di altri capi di accusa.

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