Italia unificata ma mai economicamente: ricchezza a nord e fame al sud

 
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Gela. In questo scritto, non abbiamo la presunzione di chiarire la storia del Risorgimento Italiano motivo dell’unificazione dell’unità italiana, ma ricordare i fatti strumentali che portarono all’unità. Nei nostri scritti, abbiamo cercato di mettere in evidenza i fatti storici narrati soggettivamente dalla storiografia ufficiale. Gli uomini colti del Risorgimento, interessati a risolvere i problemi personali, hanno nascosto molte verità ufficiali, ignorate dai testi scolastici su cui si sono formate tutte le generazioni che ci hanno precedute dal 1860 ad oggi. Vogliamo cercare di ricostruire parte della nostra storia, cancellata dalla storiografia ufficiale, per non nuocere ai vandali che occuparono il Regno delle Due Sicilie, per colonizzare il popolo duo Siciliano. I Piemontesi si comportarono come tutti i saccheggiatori che la storia ufficiale ci tramanda, vedi Lanzichenecchi, vandali e nazisti che utilizzarono sistematicamente informatori e agenti provocatori con l’appoggio della malavita organizzata, ricorrendo a stragi di civili inermi compiuti da eserciti regolari. La verità storica, cercava di fare crollare il fragilissimo castello unitario costruito dai Piemontesi, che sommariamente celebrato e mai ufficialmente raccontato. Tutto nasce tra gli intrighi, la malavita organizzata e il malaffare, in un intreccio organico che trova la sua ragione di essere nella formazione dello stato unitario. Infatti, gli accordi con i poteri forti e con la malavita e l’utilizzo di agenti segreti per scopi non istituzionali, lo sfruttamento di rivoluzionari e terroristi professionisti, costituiscono il modo di essere della politica risorgimentale.  Con l’appellativo di “brigante” al popolo Duo siciliano, si sono accollati il titolo di salvatori, ma da chi? Dai Borboni? dalla fame? Asseriscono molti studiosi che hanno cancellato la vera storia del popolo del sud, per giustificare tutte le loro nefandezze. Si sono permessi di mettere a ferro e fuoco molte città del meridione, come: Casalduni, Pontelandolfo e tanti altri piccoli centri del sud, distruggendo e comportandosi da vandali da lanzichenecchi e da nazisti, loro prestigioso vanto. Per avere sostenuto la tesi di averci liberati dalla schiavitù dei Borboni e trovata la giustificazione dei loro crimini, questa regione la più povera delle regioni Italiane di allora, si trasforma in una grande nazione per costruire l’Unità Italiana. Eppure, Vittorio Emanuele II era famoso per la sua scarsa moralità e poi sostenuto da un primo Ministro accanito giocatore di whist (versione Inglese della briscola), amico di Liborio Romano, che sostituì il corpo di polizia con gli uomini della camorra Napoletana, come aveva fatto Garibaldi in Sicilia con gli uomini della mafia, sorretto anche dal mitico eroe dei due mondi Garibaldi, trafficante di schiavi, pirata e ladro, hanno scippato la libertà, il regno e l’onore al popolo Duo Siciliano. Il tutto per unificare l’Italia ancora oggi divisa in due parti, una ricca e l’altra irrimediabilmente povera. Oggi 2022, i nostri politici, hanno riconfermato alla presidenza della Repubblica Italiana il siciliano Mattarella che dopo i primi 7 anni di lavoro per il sud meritava la riconferma. Speriamo che in quest’ultimi 7 anni, lavori più obiettivamente, ricordandosi che esiste anche il nord, per non fare disparità.

Il nuovo Presidente della Repubblica Italiana, Mattarella, durante la cerimonia del nuovo giuramento è stato applaudito per ben 55 volte e tra l’altro ha parlato della riforma della magistratura, argomento completamente dimenticato nei primi sette anni. Noi meridionali non ci aspettiamo niente da un uomo che per raggiungere quella posizione ha dovuto percorrere tutto l’arco costituzionale, senza lasciare traccia di se, perché si è adattato perfettamente alla volontà degli uomini del Risorgimento Italiano. Lo scandalo del meridione che non riesce a risollevarsi economicamente e moralmente, dipende dalle buone cose che i nordisti hanno lasciato dopo l’unificazione del regno d’Italia e senza crearsi alcuno scrupolo, hanno messo nei posti di responsabilità delle città del sud, tutti i mafiosi e delinquenti che esistevano nelle carceri Italiane. Così hanno fatto incrementare la mafia giustificando il loro orgoglio per continuare a sostenere che al sud esiste la mafia, volutamente dimenticandosi di dire che è foraggiata e alimentata da loro. Oggi, ipocritamente, vengono a chiederci se esiste collaborazione tra politica e mafia. Come poteva vivere la mafia senza il vostro appoggio economico e finanziario? Senza il sostegno dei politici, in particolare del nord? Tutto studiato a tavolino, noi continuiamo ad essere briganti e mafiosi, voi onesti liberatori. Il problema si ripete nuovamente alla fine della seconda guerra mondiale ad opera degli Americani che avevano gestito la guerra con i mafiosi siciliani e americani, e i nordisti con i liberatori partigiani. E’ giusto portare a conoscenza del lettore che l’opposizione al regime in carica, se viene esercitata da uomini del nord si chiamano partigiani e sono osannati, mentre se viene esercitata da uomini del sud si chiamano briganti e allora condannati e non presi in considerazione. Con la legge del più forte, hanno cancellato tutte le leggi morali e civili del nostro paese, senza cambiare nulla, il nostro resta un popolo che non conosce il suo passato, le sue origini e non è capace di capire il presente e nemmeno di progettare il futuro, il nord sempre più ricco e il sud sempre più povero e incolto. La giustificazione sempre la stessa, il nord produttivo, perciò può ricevere gli investimenti, il sud mafioso non può ricevere niente, soltanto i rimproveri degli uomini colti del centro nord, e pertanto si fanno le leggi per proteggere l’economia del nord. Si sono inventati la cassa per il mezzogiorno ma i soldi dove sono stati spesi? al nord. Gli Americani, fanno il piano Marshall e il settentrione lo gestisce a suo piacimento e il sud sta a guardare. Al sud non si costruiscono infrastrutture perché non sanno cosa fare e poi sono mafiosi, mentre i nordisti hanno tutto, perciò sono in grado di assolvere i problemi più difficili dell’economia. Fino al 1860, il sud poteva vantare primati per lo sviluppo economico e sociale del territorio al di qua del faro, perché esisteva un territorio in continuo sviluppo economico e sociale che con l’occupazione dei bravi nordisti si ferma senza nessun intervento negativo degli onesti cittadini del popolo al la del faro. Questi i ragionamenti che sicuramente possono fare piacere agli uomini del risorgimento Italiano (e a quelli come lo studioso Augusto Marinelli) impegnati a farci conoscere la storia sbagliata nei loro testi. Dove si preoccupa di mettere in evidenza che tutti gli investimenti fatti al sud hanno breve durata, perché il professore prevedeva l’invasione del nord. Si tratta di testi illeggibili perché completamente fuori dalla realtà storica. Libri dove la sintassi Italiana è sintatticamente applicata, ma il contenuto completamente fuori dalla realtà storica e mi scandalizza che uomini di quella cultura possono scrivere falsità storiche sotto dettatura, trattandosi di avvenimenti storici di grande importanza. Dal Manzoni in poi, non esistono scrittori che trattano la storia oggettivamente ma tutti asserviti o prezzolati dalla voce del risorgimento Italiano, che non poteva essere tramandato ai posteri ricchi di tante nefandezze e famigerati assassini che fanno rabbrividire le generazioni presente e future. Il motivo che ancora oggi giustifica questo comportamento irresponsabile e disonesto è di grande valore morale e civile, ma non può ricadere solo nelle regioni del sud, lasciandole nella miseria assoluta e nel degrado totale. Da quasi 200 anni, i politici si comportano irresponsabilmente nei confronti degli abitanti del meridione, in particolare quelli del sud, vedi Mattarella, che non rivolgono un minimo sguardo alla regione natia per inserirla tra quelle con un minimo di dignità e moralità. Un pochino di questa pillola, ogni 10 anni, potrebbe addolcire parte dei rancori che si sono creati nel tempo e che non accennano a diminuire.

2 Commenti

  1. Vedo che Maganuco insiste nello scrivere commenti che potrei ritenere diffamatori nei miei confronti; già una volta ho evitato di chiedergliene conto, non vorrei essere costretto a ripensarci. Che poi un signore che scrive in modo sgrammaticato pretenda di dare lezioni di storia affastellando frasi spesso insensate è davvero il massimo.

  2. SIGNOR MAGANUCO, trovo il suo articolo interessante e veritiero, la storia è stata scritta, come sempre dai vincitori, e non rispecchia la verità.
    Quanto scritto dal signor Maganuco, è la pura verità, ma chi non vuole capire, non lo capirà mai, perchè figlio di una dittatura culturale, mascherata, meno male che oggi finalmente si sta riscrivendo la storia, fondata su documenti d’archivio e non sul sentito dire.
    Preciso che la colpa di noi meridionali, è nostra, non riusciamo a farci rappresentare nelle istituzioni, da gente corretta e onesta.
    Nella storia di meridionali al potere, ne abbiamo avuti tanti, ma spesso sono andati a braccetto con i poteri forti, dimenticando chi li aveva eletti ed i paesi d’origine.
    Giovanni Spano – presidente associazione culturale don Liborio Romano – Patù (LE)

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