La coalizione ampia, il sindacato e il candidato “credibile”, i dem guardano già al dopo Messinese

 
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Pd e Greco potrebbero chiudere entro questa settimana

Gela. Il modello da cui partire è quello degli “stati generali” di marzo, quando i dem si diedero appuntamento in città dopo la figuraccia delle nazionali. All’amministrazione comunale del sindaco Domenico Messinese non ci pensano proprio, anzi stanno già cercando di progettare l’alternativa che dovrebbe poi arrivare alle urne, tra due anni o, magari, anche prima. I risultati elettorali di questa tornata delle amministrative sembrano aver ringalluzzito i democratici locali, con il segretario cittadino Peppe Di Cristina che si è mosso in centri che andavano al voto, da Riesi a Delia passando per Montedoro, Milena e Sutera. Il Pd ha incassato voti, anche se il test riguardava comuni decisamente piccoli e molto distanti dal territorio cittadino. “Essere coerenti, paga – dice Di Cristina – dobbiamo andare avanti strutturando un progetto vero di centrosinistra. Recuperare quella sinistra che abbiamo perso, ma senza chiudere a chi voglia condividere il nostro progetto.Alle amministrative spesso gli equilibri saltano ed è fondamentale presentare un candidato credibile”. Di Cristina sa bene che i dem potrebbero mettere su una coalizione, magari appoggiata da nuovi ingressi, piuttosto inattesi. Per questo motivo, non chiude la porta a nessuna, “ma mantenendo la nostra condizione essenziale, quella di essere un partito di centrosinistra”.

Una coalizione ampia e il fattore “sindacato”. Da alcuni mesi, in casa dem sono partite le grandi manovre. I democratici, se ci saranno le condizioni politiche giuste, sembrano intenzionati a dare la spallata alla giunta ter del sindaco Domenico Messinese (che a breve potrebbe diventare quater). Di Cristina tiene i contatti con diversi esponenti di partiti locali e ormai ha la fiducia della direzione cittadina, che è anche espressione diretta del gruppo consiliare. Insomma, ha gli uomini di riferimento e il fatto di voler creare una coalizione ampia, non esclude innesti che potrebbero apportare peso specifico alle urne. L’area autonomista potrebbe diventare un fattore. Ma un fattore, per gli equilibri attuali dem, è anche il sindacato. Inutile nascondere che il sostegno delle principali organizzazioni potrebbe rilanciare il progetto. Difficilmente, il nome di Di Cristina verrà associato alla candidatura a sindaco, ma stringendo i ranghi con una certa area del sindacato, un potenziale candidato alla successione di Messinese potrebbe essere il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice (per ora solo un potenziale identikit). Per ora, le amministrative sono fin troppo distanti, ma Giudice e la Cgil locale, così come le altre sigle della triplice, sono da tempo decisamente critiche verso la gestione Messinese-Siciliano. Una fortissima opposizione, che ha quasi ha messo all’angolo chi l’opposizione politica (vera) fa fatica a reggerla. Il centrosinistra, dem in testa, è alla ricerca dello scossone politico giusto. Sanno che alle amministrative possono comunque giocarsela e le carte le vogliono mettere tutte sul tavolo.

1 commento

  1. Il segretario Di Cristina, si sta muovendo politicamente, solo per fare la somma di un contesto numerico. Giustamente servono soprattutto i numeri per vincere, ma i numeri associati alle capacità amministrative e a dei programmi credibili e naturalmente con delle persone credibili. Scusate: ma la sinistra, non ha governato in città per più di un quarto di secolo? Cosa ha prodotto in città, se non quello che è evidente a tutti noi cittadini: debiti e inefficienze. Aggiungo: negatività nonostante un incasso maggiore in termini economici da parte del comune di Gela, cioè con i soldi derivanti dall’ENI? Segretario Di Cristina, le confido che neanche i sindacati godono di buona reputazione, o se di reputazione si può parlare, direi: che la percentuale con la politica è equivalente. Segretario,la prego di scusarmi, ma le confido che di quello che ho scritto sono stato molto sincero. ( Parola di un ex PD, cresciuto guardando come punto di riferimento la falce ed il martello.)

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