La truffa dell’università telematica, condannato il falso referente: una giovane raggirata…”un assegno girato ad una concessionaria d’auto”

 
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Gela. Una truffa che girava intorno alla sede locale di un’università telematica.


La truffa passava per l’università telematica. E’ arrivata la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per Gaetano Sanfilippo. Vittima del raggiro, fu una studentessa palermitana che si era rivolta all’imputato per avviare il percorso di studi in Scienze dell’educazione. Dopo tre anni di esami, attività didattiche e soldi versati, circa settemila euro, la giovane venne a sapere che in realtà l’iscrizione all’università non era mai stata formalizzata né esisteva il corso di laurea scelto. Era tutto un raggiro, almeno in base a quanto emerso durante la requisitoria del pubblico ministero Tiziana Di Pietro. La giovane si è costituita parte civile con l’avvocato Calogero Buscarino che, in aula, ha ribadito la richiesta di condanna dell’imputato che avrebbe causato, con la sua condotta, un grave danno. La studentessa, dopo aver compreso quanto stava accadendo, cadde in un profondo stato di depressione. Per questo motivo, è stata chiesta la condanna anche al pagamento di una provvisionale. “Un assegno che era stato consegnato dalla famiglia della studentessa all’imputato – ha detto il pm – venne addirittura poi girato ai titolari di una concessionaria d’auto”. Il difensore di Sanfilippo, l’avvocato Giuseppe Smecca, nelle sue conclusioni, ha escluso che quanto accaduto potesse profilare l’ipotesi di truffa. La giovane e i suoi familiari sarebbero stati sempre messi al corrente di tutto. La parte civile, però, ha indicato l’esistenza di documentazione che Sanfilippo avrebbe falsificato pur di farsi passare per referente locale dell’università telematica. Il giudice Tiziana Landoni, così, ha emesso un verdetto di condanna che la difesa sembra intenzionata ad impugnare.

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