Le presunte truffe nei centri per migranti, Gemma Iapichello lascia il carcere: va ai domiciliari

 
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Gela. Ordinanze riformate sia dai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta sia da quelli di Catania e la quarantaduenne Gemma Iapichello lascia il carcere e ottiene gli arresti domiciliari. E’ tra i principali indagati nelle due inchieste parallele avviate su presunte truffe nella gestione di strutture per migranti, compresa quella ricavata all’interno dell’ex hotel Villa Daniela a Manfria. I giudici hanno in parte accolto le richieste avanzate dal difensore, l’avvocato Flavio Sinatra, che si è rivolto proprio al riesame chiedendo di rivedere la posizione dell’indagata. Per i pm della procura etnea e per quelli gelesi, sarebbe stata proprio la quarantaduenne a gestire molte delle attività del gruppo che fa riferimento all’imprenditore sessantaduenne Pietro Biondi, a sua volta indagato. Le condizioni di vita nei centri sarebbero state però al limite, in violazione delle convenzioni stipulate anche con la prefettura di Caltanissetta, almeno nel caso del centro per richiedenti protezione internazionale di Manfria.

In base alle accuse, le presunte frodi avrebbero riguardato i fondi ottenuti per la gestione dei centri ma viene avanzata, tra le altre, pure la contestazione di caporalato. Iapichello, dopo gli arresti dei poliziotti del commissariato, era stata trasferita in carcere a Catania. Davanti al gip, però, si è subito difesa, respingendo le accuse formulate dagli inquirenti. Le indagini gelesi sono state avviate dopo una plateale protesta organizzata dagli ospiti del centro di Manfria. Ora, arrivano i domiciliari mentre le indagini proseguono.

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