Mazzarino, commemorazione eccidio Carabinieri contrada Rigiulfo

 
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Mazzarino. Si svolta questa mattina presso la sede del comando Carabinieri la cerimonia in commemorazione degli otto carabinieri uccisi in contrada Rigiulfo – Feudo Nobile.

 Erano  presenti il Comandante della legione Carabinieri “Sicilia”, Riccardo Amato, il prefetto Umberto Guidato, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta, Roberto Zuliani, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, in rappresentanza del Questore il dott Sozzo, una rappresentanza dei Carabinieri del Cobar Sicilia e dell’Anc di Gela, il sindaco di Mazzarino Vincenzo D’Asaro.  Alla cerimonia hanno partecipato anche gli alunni della locale scuola media “L. Capuana”,  e dell’istituto superiore “Carafa” .

Dopo la seconda guerra mondiale, nel giugno del 1946, i carabinieri Vincenzo Amenduni,  Vittorio Levio, Emanuele Greco, Pietro Loria e Mario Boscone, tutti appartenenti alla Caserma “Feudo Nobile” dell’allora compagnia Carabinieri di Gela, durante un servizio di pattuglia furono assaliti da un gruppo di banditi  facenti capo a consorterie criminali del niscemese, i quali, bloccarono e sequestrarono i militari, assalendo anche la caserma di Feudo Nobile e riuscendo, dopo un cruento conflitto a fuoco, a sequestrare anche i carabinieri Mario Spampinato, Fiorentino Bonfiglio e Mario La Brocca.

I militari, denudati in una cava in contrada Rigiulfo, furono massacrati a colpi di fucile a moschetto in modo che ciascuno potesse osservare l’agonia dell’altro. In tale frangente, il brigadiere Amenduni si strinse al petto una fotografia dei figli e con quella tra le dita, fu ritrovato.

Il rinvenimento dei corpi fu operato nei mesi successivi dopo la cattura a Catania del bandito Milazzo il quale, a seguito di un interrogatorio, confessò di aver partecipato all’eccidio e consentì il ritrovamento dei corpi.

 

Durante la cerimonia odierna le massime autorità intervenute hanno deposto una corona di alloro in ricordo dell’eccidio e di tutti i caduti. Un momento di profondo raccoglimento e di commozione si è avuto allorquando il saluto è stato scandito dall’esecuzione del silenzio militare.

Le celebrazioni sono continuate presso la Chiesa di Santa Maria del Gesù dove, in suffragio delle vittime, padre Pino D’Aleo ha celebrato la S. Messa alla presenza della cittadinanza e delle autorità intervenute.

 

 

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