Mezzi pesanti nell’area del Biviere, spianavano in una zona protetta da vincoli: presentato esposto

 
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La zona del Biviere

Gela. Spianavano un’area ricompresa nella zona vincolata della Riserva Biviere. Un esposto è stato presentato in procura dal responsabile della Riserva, Emilio Giudice. I lavori sono proseguiti per diversi giorni, anche dopo un primo intervento del corpo forestale. I mezzi pesanti si sono concentrati in un punto nel quale un tempo erano presenti delle serre che sono state poi abbandonate. Non è chiaro quale fosse lo scopo dei lavori, dei quali i responsabili della Riserva non sapevano assolutamente nulla. Il fatto che le attività siano proseguite, nonostante gli accertamenti del corpo forestale, ha convinto Giudice a rivolgersi alla procura. “Ora, i lavori sono stati interrotti – spiega – non so se ci sia stato un sequestro. Abbiamo provveduto a produrre un report fotografico e tutte le informazioni del caso. E’ inquietante che mezzi pesanti ed escavatori arrivino all’interno di un’area protetta. Non si riscontravano situazioni di questo tipo ormai da anni”. La presenza ha subito messo in allarme gli operatori che già devono fare fronte alle discariche che spesso si ritrovano nel perimetro dell’area protetta e non solo oltre che ai roghi.

“Peraltro, in quel punto c’erano un tempo, appunto, delle serre – conclude Giudice – e chiaramente i lavori ponevano anche una questione di smaltimento di quei resti, con tutte le conseguenze annesse”. La Riserva è un avamposto che spesso funge da tutela per il territorio circostante, che deve convivere con le esigenze della produzione agricola. Un binomio che ancora oggi non trova una vera e propria linea di coabitazione. Gli equilibri sono assai fragili e l’area di costa risente di un perdurante fenomeno di erosione.

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