Mi scappa la pipì papà

 
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Mi scappa la pipì papà, non ne posso proprio più, io la faccio qui!  (dal testo di una canzone di Pippo Franco)

Perché alcuni bambini, già “grandicelli”, fanno ancora la pipì a letto?

Bagnare il letto durante il sonno notturno e’ ” normale ” fino a una certa età? Da quale età si deve considerare ” patologico “?

La perdita involontaria di urina durante il sonno, più di una volta al mese, prende nome di “enuresi notturna” ed è un fenomeno molto comune fino a una certa età. A 3 anni il 40% dei bambini, a 4 anni il 30%, a 6 anni il 10%, a 12 anni il 3% e a 18 anni 1%. Fino a 4 anni può considerarsi “normale” perché l’apparato urinario del bambino non risulta completamente sviluppato.

Le cause dell’enuresi notturna possono essere di vario tipo: una ridotta capienza della vescica, un inadeguato controllo degli sfinteri,  una mancata produzione dell’ormone antidiuretico, infezioni alle vie urinarie. L’enuresi può avere anche una causa genetica (vi sono, infatti, altri casi in famiglia) o essere di natura psicologica (nascita di un fratello, inserimento alla scuola materna, ecc.). In presenza di una enuresi notturna persistente dopo i 5 anni di età, è necessario consultare il pediatra che potrebbe consigliare la visita presso uno specialista che verifichi le origini del disturbo e indichi gli interventi mirati.

Sotto i 5 anni non e’ consigliata alcuna terapia farmacologica, ma seguire alcuni consigli pratici per l’educazione degli sfinteri (cioè di quei muscoli che hanno la funzione di controllare l’emissione di urina dalla vescica), come:

–      non somministrare liquidi dopo cena

–      far urinare il bambino prima di andare a letto

–      svegliare il bambino durante la notte per portarlo in bagno (ma, a volte, questo comportamento è controproducente)

–      usare il pannolino mutandina per evitare che si svegli nel bagnato

Come comportarsi con il bambino? Qualunque sia l’origine del disturbo, l’importante è che mamma e papà siano ben consapevoli che non si tratta di un capriccio. Le sgridate e le punizioni non servono a nulla, ma possono peggiorare la situazione aumentando lo stato di ansia e insicurezza del bambino. Occorre, invece, comprenderlo e rassicurarlo che il suo problema è un disturbo temporaneo destinato a risolversi.

Il problema dell’enuresi notturna va valutato nella sua reale entità e risolto, quindi, con misure appropriate all’età e alla condizione clinica che non è uguale per tutti.

Dottor Antonino Bianca Pediatra

http://www.studiomedicobianca.it

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