Nave arcaica nell’ex convento Benedettine, Eni coprirà spese: verrà firmata convenzione

 
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I resti della nave arcaica

Gela. Nei prossimi giorni, dovrebbe essere firmata la convenzione. Sarà Eni a farsi carico, da un punto di vista economico, delle spese anche per allestire l’esposizione della nave arcaica, per ora nei locali dell’ex convento delle Benedettine. Ai circa due milioni di euro delle compensazioni, si aggiungeranno altri fondi, messi a disposizione dal cane a sei zampe. Questa mattina, nel corso di una riunione tecnica all’interno del museo regionale, c’era il presidente di Raffineria di Gela Francesco Franchi. E’ stato effettuato un primo monitoraggio sui resti, conservati nelle casse di protezione. Il sindaco Lucio Greco e l’assessore Florinda Iudici avevano già preannunciato l’intenzione di non attendere la realizzazione del Museo del mare, al momento non è chiaro in quale stato si trovi l’iter procedurale. La soluzione provvisoria sarà quella dell’ex convento, anche se nei mesi scorsi non sono mancati i dubbi, anche da parte di alcuni esperti del settore. Il progetto prosegue in memoria di Sebastiano Tusa, l’ex assessore regionale morto in un incidente aereo. Le parti, compresa la soprintendenza regionale, con la responsabile Valeria Li Vigni, e la direzione del polo museale, con Luigi Gattuso, sembrano seguire la stessa linea. L’obiettivo è allestire l’ex convento entro i prossimi mesi. Sarà difficile farlo prima della fine dell’anno, come inizialmente era stato annunciato. Le operazioni verranno seguite dagli esperti dell’Università di Ginevra, che da tempo ormai stanno lavorando sul sito locale. Al confronto di oggi, c’era il consigliere comunale Vincenzo Casciana, che già da riferimento del gruppo degli ormeggiatori-barcaioli aveva avviato i primi contatti con gli enti universitari e con le istituzioni.

“Sapere che il progetto, che prevede l’esposizione della nave arcaica all’interno dell’ex Convento delle Benedettine, possa avere luce e spazio – dice – rappresenta per me una grande soddisfazione. Appena otto mesi fa, quando ho iniziato la mia collaborazione con l’Università di Ginevra, nel circuito “Gela Underwater Project” era solo un’idea, oggi sembra concretizzarsi in una splendida realtà. In qualità di tecnico del settore ho partecipato al rinvenimento della nave. Come consigliere comunale partecipo all’apertura delle casse. Quella stessa nave, caduta nel dimenticatoio per anni lunghissimi e chiusa, è metaforicamente la speranza del territorio, perché la bellezza e la storia non siano più chiuse, accantonate, dimenticata ma trovino sempre spazio per rivivere”. In attesa di capire che sorte avrà il Museo del mare, per ora i resti della nave arcaica dovrebbero trovare collocazione nell’ex convento. Ritrovamenti che si devono principalmente al lavoro degli studiosi e del subacqueo Franco Cassarino.

1 commento

  1. ” Al momento non è chiaro in quale stato si trovi l’iter procedurale ” ma che significa , cioè nessuno può accedere e informarsi
    come sia finito l’assegnazione dei lavori alla ditta vincitrice dell’ appalto ? A Gela rischiamo di perdere tutti i finanziamenti
    per colpa di gente incompetente e di politici
    Che non amano questa città.

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