Niente numero legale in consiglio, è già “guerra fredda” sull’Unione dei Comuni

 
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Gela. L’insediamento del neo consigliere comunale meloniano Ignazio Raniolo non ha certamente contributo a costruire ponti di dialogo tra il centrodestra della sfiducia e il resto dell’assise civica. La seduta serale, fissata anche per discutere una delle variazioni di bilancio essenziale in questa fase di emergenza finanziaria, si è conclusa praticamente prima di entrare nel cuore dell’ordine del giorno. Dopo l’insediamento di Raniolo, l’esponente di “Un’Altra Gela” Marina Greco ha chiesto un rinvio alla prossima settimana, per permettere di integrare il punto dell’Unione dei Comuni, che va costituita per i finanziamenti della nuova programmazione 2021-2027. L’aula deve esprimere tre consiglieri che andranno a far parte del consiglio dell’Unione. Due dovrebbero toccare alle opposizioni (che allo stato hanno la vera maggioranza) e uno va individuato tra i pro-Greco. L’intesa, però, non c’è affatto. Dopo la sospensione, una veloce riunione non ha certamente riappianato le tante divergenze. Ci sono distanze enormi anche sulle modalità di voto e c’è chi non esclude la presentazione di una griglia di nomi, da sottoporre alla capigruppo e all’assise civica. “Responsabili” (progressisti e civici) e pro-Greco non vogliono fughe in avanti del centrodestra e al contempo i consiglieri intransigenti non intendono finire in mezzo ad una possibile “alleanza” che possa metterli ai margini. Al rientro, il centrodestra della sfiducia ha lasciato l’aula e il numero legale non ha tenuto.

Si ritornerà in consiglio domani sera ma senza la possibilità di inserire il punto sull’Unione dei Comuni. La Regione ha indicato il termine di fine mese per avere una struttura finalmente definita. Perdere la corsa dei finanziamenti avrebbe conseguenze sicuramente di non poco conto per un ente già in evidente difficoltà a causa della prolungata crisi finanziaria.

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