Non ha falsificato le dichiarazioni per partecipare alla gara d’appalto, cadono le accuse ad un imprenditore

 
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Gela. Le irregolarità sarebbero emerse durante la valutazione delle offerte presentate per aggiudicarsi un appalto pubblico, bandito dal Comune di Niscemi. Le accuse all’imprenditore. Pendenze contributive con l’Inps che non sarebbero state dichiarate da un imprenditore gelese, per queste ragioni finito a processo. Le accuse nei suoi confronti, però, sono cadute. Doveva rispondere alle contestazioni davanti al giudice Ersilia Guzzetta. Dopo l’esame dei funzionari che si occuparono di valutare tutte le proposte, è emersa l’assenza di elementi tali da poter individuare una condotta illecita. L’imprenditore edile Salvatore P. ha sempre escluso che quelle posizioni contributive non sanate fossero già emerse prima della presentazione delle offerte. Una linea sostenuta dai suoi difensori, gli avvocati Rocco La Placa e Michele Aliotta. I legali hanno sottolineato, inoltre, come le pendenze con l’Inps non abbiano mai riguardato i dipendenti ma solo la posizione individuale dell’imprenditore che, quindi, non avrebbe cercato di raggirare le normative in materia. Una linea, alla fine, accolta dal giudice Guzzetta che ha emesso un verdetto di assoluzione.

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