“Non siamo preoccupati dal ricorso ma è un freno”, Greco: “Pd? Non mi faccio tirare la giacca da nessuno”

 
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Greco spiega di non essere preoccupato dal ricorso

Gela. La scorsa settimana, nonostante l’attività istituzionale non fosse ancora ripartita a pieno regime, ha chiamato a rapporto i suoi. Dopo tante parole taglienti e polemiche non proprio sussurrate, il sindaco Lucio Greco ha messo intorno ad un tavolo tutti gli alleati. Nulla di plateale, ma c’era l’esigenza di guardarsi in faccia, in un gennaio che culminerà con la discussione del ricorso presentato al Tar Palermo dalla coalizione di centrodestra, sconfitta dagli “arcobaleno” del sindaco. Greco sa che questa fase è cruciale. “Il ricorso? Non siamo preoccupati – dice – continuiamo ad amministrare questa città e a guardare ai tanti problemi che ci sono. Chiaramente, non è in discussione la volontà dei cittadini, che si sono espressi con il loro voto. Abbiamo massima fiducia nell’operato dei giudici”. Qualcosa, però, se la lascia scappare. “E’ normale che questo ricorso – dice ancora – è un freno. Sicuramente, non mi ha permesso di programmare a lungo termine. La verifica? Mi sembrava dovuta, perché penso che il confronto sui temi e sul programma debba essere costante”. La decisione del Tar sarà uno spartiacque politico decisivo. Se il ricorso venisse respinto, allora il sindaco potrebbe dare il via ad una fase 2 della sua amministrazione. “L’allargamento della giunta si farà – continua – soprattutto per ragioni di opportunità. Ci sono assessori con troppe deleghe da gestire e due nuovi componenti in giunta serviranno a svolgere meglio il lavoro, altrimenti si rischierebbe di sovraccaricare solo alcuni. Ci saranno degli interventi”. In una maggioranza, con pochi precedenti politici, probabilmente il sindaco già sapeva di doversi destreggiare tra partiti e “civici”, senza una precisa connotazione. Negli ultimi tempi, però, molti sono convinti che l’avvocato abbia parteggiato più per i partiti che per gli alleati senza simbolo, tanto da scatenare le ire di “civici” della prima ora, come l’ex assessore Francesco Salinitro, ormai distante dal sindaco che ha appoggiato in campagna elettorale. Addirittura, qualcuno si è spinto a sostenere che Greco risenta fin troppo dell’ombra istituzionale del Pd.

“Molti si divertono a costruire situazioni che non esistono – dice ancora il sindaco – la mia storia politica parla chiaro. Non ho mai fatto parte dell’area del Pd né ho mai avuto come riferimenti i dirigenti di questo partito. Sono però degli alleati ed è giusto confrontarsi con loro e con Forza Italia, così come è essenziale il dialogo con tutti i componenti della maggioranza. Sia chiaro, però, io la giacca non me la faccio tirare da nessuno”. Adesso, la parola passa ai giudici del Tar, in attesa di capire se il progetto “arcobaleno” avrà vita lunga.

1 commento

  1. La giacca non se la fa tirare il sindaco, gli l’hanno tolta completamente. In mano al PD (in primis) e da Mancuso. Greco= delusione!!!

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