Nuova “pianta” dei settori comunali, ridotti a nove: Autorità Urbana accorpata dall’Unità Pnrr

 
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Gela. L’emergenza finanziaria del municipio si trascina ormai da mesi e un primo step amministrativo è stato chiuso con l’adesione al piano di riequilibrio, che dovrà mettere le basi per risanare i conti dell’ente comunale. L’amministrazione, come più volte sottolineato dal sindaco Lucio Greco e dagli assessori, sta cercando di attutire gli effetti di una “bufera” che ha lasciato ben poco dietro di sé. Il disavanzo da 118 milioni di euro, in attesa del rendiconto 2022, è un fardello non da poco. In una fase così difficile, la giunta ha appena varato una riorganizzazione dei settori comunali. Una sorta di “cura” burocratica per una struttura che risente enormemente della carenza di personale. In base alla delibera rilasciata, si passerà da quattordici settori a nove. I riflettori rimangono puntati sui finanziamenti. Il settore “Autorità Urbana”, che ha avuto come punto di riferimento principale i fondi di “Agenda Urbana”, viene soppresso e accorpato all’Unità speciale Pnrr, coordinata dall’architetto Antonino Collura. Nascerà così l’unità organizzativa “governance e attuazione Pnrr-Autorità urbana”. Non è il solo mutamento. Ci saranno infatti il settore affari generali, personale e affari legali; il settore bilancio; il settore lavori pubblici e protezione civile; il settore che mette insieme urbanistica e patrimonio; il settore ambiente e decoro urbano (con competenze anche sulle procedure di bonifica); il settore tributi; il settore servizi sociali, demografico, sport e cultura; il settore polizia municipale, viabilità, trasporti pubblici urbani; il settore sviluppo economico.

Una riorganizzazione che inciderà anche sulla geografia dei dirigenti e dei funzionari e che sarà al vaglio dell’Organismo indipendente di valutazione per “l’aggiornamento della proposta di pesatura delle posizioni dirigenziali”. L’amministrazione comunale sta cercando di fronteggiare la crisi con le poche risorse a disposizione e con settori che seppur riorganizzati comunque scontano tutto il deficit evidente dell’assenza di personale.

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