Omicidio Minguzzi, accertamenti sul dna dell’ex carabiniere Tasca e degli altri indagati

 
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Ravenna. Sarà il genetista che si occupò del caso di Yara Gambirasio, lo specialista Carlo Previderè, a svolgere la comparazione sui dna. E’ stato incaricato dai pm della procura di Ravenna, che ad oltre trent’anni dall’omicidio dell’allora ventenne Pier Paolo Minguzzi hanno riaperto il caso. Le indagini, molto complesse, vanno avanti da mesi e si sono concentrate sui presunti rapitori del giovane, sequestrato ad Alfonsine nel tentativo di ottenere un riscatto dalla famiglia. L’attenzione degli investigatori si è concentrata sull’ex carabiniere gelese Orazio Tasca (da tempo residente nel nord Italia), sull’altro ex militare Angelo Del Dotto e su Alfredo Tarroni. Tracce di dna sono state prelevate dal corpo di Minguzzi, riesumato la scorsa estate. Si tratterebbe di tracce diverse da quelle del giovane e che sono state individuate sotto le unghie. Verranno confrontate con quelle dei tre indagati, ai quali sono stati prelevati campioni di saliva. Gli investigatori romagnoli sono convinti che dietro alla morte del ventenne, a sua volta carabiniere, ci siano proprio Tasca, Del Dotto e Tarroni, già condannati per un fatto analogo.

Probabilmente, dopo il sequestro, Minguzzi venne subito ucciso e poi gettato nel Po, dove il cadavere riemerse nei giorni successivi. Gli indagati però escludono qualsiasi responsabilità. Gli accertamenti sui campioni di dna, come riporta l’edizione de Il Resto del Carlino, verranno effettuati all’istituto di medicina legale di Pavia.

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