Omicidio Sartania, nell’appello bis chieste assoluzioni per Curvà e Palmieri

 
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Gela. Vanno accolte le ragioni esposte nei motivi della decisione emessa dalla Corte di Cassazione, che annullò con rinvio. La procura generale, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado che dispose l’assoluzione per Carmelo Curvà e Cristoforo Palmieri, accusati dell’omicidio di Crocifisso Sartania. I due furono appunto assolti al termine del giudizio abbreviato, con decisione del gup del tribunale di Ragusa. La Corte d’assise d’appello di Catania, invece, ribaltò con la condanna a dieci anni di detenzione ciascuno. Conclusioni che però vennero superate dalla Cassazione, che annullò, con rinvio ancora ai magistrati catanesi. Per la procura generale, i dubbi sul movente rafforzerebbero l’assenza di un collegamento diretto tra gli imputati e l’omicidio. Tutti i coinvolti hanno sempre negato le pesanti contestazioni. L’unica condanna ormai definitiva è quella per Orazio Rolletto, confermata dalla Cassazione. Venne invece assolto Carmelo Palmieri, anche in questo caso in via definitiva. Le indicazioni giunte dalla procura generale non hanno invece trovato riscontro nelle ricostruzioni esposte dai legali di parte civile, che assistono i familiari di Sartania. Gli avvocati Giovanni Lomonaco e Carmelo Tuccio ritengono che siano emersi gli elementi di colpevolezza e hanno ribadito che gli imputati vanno condannati, così come riportato nella precedente sentenza di appello.

A giugno, toccherà alle difese, sostenute dagli avvocati Cristina Alfieri e Antonio Gagliano, che hanno già ottenuto l’annullamento con rinvio dalla Cassazione. Il delitto Sartania fu ricostruito ad anni di distanza e gli investigatori diedero seguito anche alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Secondo gli inquirenti, la vittima pagò il comportamento tenuto nei confronti della consorte. Il suo corpo fu dato alle fiamme nelle campagne in territorio di Acate. Si ipotizzò comunque un delitto maturato in ambienti vicini alla criminalità organizzata.

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