Omicidio Verderame, aperto dibattimento: Rinzivillo accusato di essere mandante dell’agguato

 
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Pitrolo ha già ammesso le proprie responsabilità nell'omicidio mentre Rinzivillo è stato assolto in primo grado

Milano. E’ stato aperto il dibattimento, davanti ai giudici della Corte d’assise di Milano. Il sessantaduenne Antonio Rinzivillo, da decenni ritenuto capo dell’omonima famiglia di Cosa nostra, deve rispondere dell’omicidio di Cristoforo Verderame, ammazzato ormai trentadue anni fa nel piazzale di una scuola dell’infanzia a San Giuliano Milanese. Venne finito dai killer di Cosa nostra, che avevano ricevuto l’ordine di ucciderlo. Il via libera, secondo gli investigatori, l’avrebbe dato Rinzivillo, così da eliminare un presunto esponente del clan degli stiddari. Quasi a ridosso degli anni ’90, la guerra di mafia che imperversava in città si era spostata anche in Lombardia, dove i due clan rivali si fronteggiavano per gli affari illeciti, soprattutto la gestione della droga e degli appalti. Per l’omicidio dell’allora poco più che trentenne Verderame è già stato condannato, ad otto anni di reclusione, il collaboratore di giustizia Antonino Pitrolo. Ha ammesso di aver partecipato alla spedizione di morte. Diversi particolari su quell’esecuzione li avrebbe forniti il collaboratore di giustizia Emanuele Tuccio, che probabilmente verrà sentito nel corso del dibattimento di primo grado, insieme ad altri ex vertici delle cosche gelesi. Pitrolo è stato condannato dal gup del tribunale milanese, dopo aver scelto il rito abbreviato. La difesa di Rinzivillo, sostenuta dagli avvocati Flavio Sinatra ed Eliana Zecca, non ha optato per riti alternativi. Il boss affronterà l’istruttoria dibattimentale.

Parti civili, costituiti già in udienza preliminare, sono i familiari di Verderame, assistiti dagli avvocati Carmelo Tuccio e Giuseppe Simonetti. Sono anche nel giudizio aperto davanti alla Corte d’assise milanese e così come i difensori dell’imputato e il pubblico ministero, hanno avanzato le loro richieste istruttorie.

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