Omicidio Verderame, condanna a Pitrolo: collaboratore ha presentato appello

 
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Verderame venne ucciso in provincia di Milano

Gela. Ci sarà un seguito processuale nel caso di un omicidio, che risale ormai a trentatré anni fa. La difesa del collaboratore di giustizia niscemese Antonino Pitrolo ha depositato l’appello, dopo la decisione emessa dal gup del tribunale di Milano. Pitrolo è stato condannato ad otto anni di reclusione per l’omicidio del gelese Cristoforo Verderame. Venne freddato nel piazzale di un istituto scolastico di San Giuliano Milanese, mentre la faida tra stidda e Cosa nostra era arrivata nell’hinterland lombardo. Fu Pitrolo ad ammettere le proprie responsabilità e a chiamare in causa il boss Antonio Rinzivillo, ritenuto mandante di quell’azione di morte. Rinzivillo, ad inizio mese, è stato però assolto di giudici della Corte d’assise di Milano. I magistrati non hanno individuato elementi precisi per collegarlo all’agguato, ritenendo insufficienti i particolari raccontati dai collaboratori di giustizia. Le difese, sostenute dagli avvocati Flavio Sinatra ed Eliana Zecca, hanno sempre sostenuto l’estraneità ai fatti del sessantatreenne. Il difensore di Pitrolo, l’avvocato Maria Assunta Biondi, ha scelto di rivolgersi ai giudici della Corte d’assise d’appello, probabilmente rispetto all’entità della pena impostagli, nonostante la sua collaborazione e la piena ammissione dei fatti.

Ai giudici di appello si sono rivolti anche i legali di parte civile, che assistono i familiari di Verderame. Il gup gli ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e una provvisionale. Gli avvocati Carmelo Tuccio e Giuseppe Simonetti hanno impugnato, ai soli fini civilistici.

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