“Pontile non va abbattuto”, nasce comitato a tutela della struttura: “Valore storico”

 
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Il crollo si verificò lo scorso anno

Gela. Nasce un comitato spontaneo a salvaguardia del pontile sbarcatoio. Una decisione che è stata ufficializzata da associazioni e club service della città e del territorio. La decisione segue all’annuncio dei fondi stanziati per abbattere l’intera struttura, con la Regione che ha stanziato quasi sette milioni di euro. I componenti del neo comitato, però, fanno sapere che il pontile è una struttura storica, da salvaguardare. Il comitato è sostenuto dalla Federazione provinciale di Caltanissetta Istituto Nastro Azzurro, dall’associazione storico culturale Lamba Doria di Siracusa, dal Club per l’Unesco di Gela, dal Lions Club Gela Host, dal Lions Club Gela Ambiente Territorio e Cultura, dal Soroptimist Club Gela, dal Kiwanis Club Gela Unitre Gela, dalla Proloco Gela, dall’associazione nazionale Marinai d’Italia Gruppo Gela, dall’Archeo-Ambiente Gela, dall’Istituto Dramma Antico Eschilo di Gela, dall’Auser Circolo Pino Cultraro Niscemi e dall’Auser Aps Crescere Insieme di Gela.

“Il pontile sbarcatoio, prima opera con struttura in cemento armato realizzata a Terranova di Sicilia l’odierna Gela, operativa sin dal 1915, ha rappresentato la più importante infrastruttura marittima di Gela per il ruolo svolto nella evoluzione dell’economia del territorio di Gela e del suo hinterland per diversi decenni del secolo scorso. Era il terminale di afflusso dei prodotti con continuo ed intenso traffico di mezzi per carico, soprattutto, e scarico di velieri bastimenti e navi della marineria terranovese-gelese e del mare Mediterraneo, caratterizzata dalle esportazioni dei prodotti agricoli della Piana del Gela e del suo hinterland e dell’artigianato locale. Fu tappa di smistamento degli stessi prodotti verso i porti di Tunisi, Malta, Napoli, Genova. Già nel 1917 – si legge in una nota firmata da Giuseppe Morselli e Michele Curto – la nostra marina primeggiava tra le prime dell’isola con i suoi oltre 250 legni per i traffici commerciali e le sue circa cinquanta barche da pesca. La sua costruzione veniva a coronare antiche e legittime aspirazioni terranovesi con l’anelata eliminazione del lavoro preadamitico”. Dal comitato ricordano il valore legato all’operazione “Husky” nel corso della Seconda Guerra mondiale, con lo sbarco alleato sulle coste locali. Tutti elementi che dovrebbero confermare la tutela della struttura e i fondatori del comitato si dicono pronti ad accettare anche nuove adesioni.

2 Commenti

  1. Tutte le volte che nascono lavori si esce con questi immobilisti, bloccando tutto. Il pontile in cemento armato non ha come struttura nessun valore storico. Se vogliamo effettivamente la gente cosa vuole farne del pontile, dovremmo fare un censimento on line e penso che vince l’abbattimento con il rifacimento ex novo. Non e’ possibile tenere una struttura fatiscente e pericolosa per i bagnanti. A meno che qualcuno spetta che ci scappi la tragedia. Il sindaco si assuma la responsabilita’ di abbatterla per motivi di sicurezza.Chi non vuole che venga abbattuta che firmi per eventuale responsabilita’.

  2. Per capire se i gelesi vogliono abbattere il vecchio pontile ci vorrebbe un censimento on Line, e non lo stabiliscono i club service che sono strutture piramidali con al vertice un presidente che decide per tutti. La vera democrazia è’ il giudizio del popolo e sono convinto che tutti vogliono eliminare il degrado di quelle strutture in cemento poco armato che ha già dato alla storia. D’altronde tutti i cementi armati non durano più di 50 anni (vedi ponte di Genova abbattuto e ricostruito). P.s spero che anche i comuni mortuari possano avere il proprio pensiero pubblicato.

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