Rifiuti, rischio licenziamenti e mancato tavolo in prefettura: è stato di agitazione

 
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Gela. Come già riferito negli scorsi giorni, gli imprenditori dell’azienda campana Tekra hanno ufficialmente comunicato che non intendono portare avanti il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che da anni prosegue in proroga. Hanno fatto riferimento, in una missiva inviata anche in municipio, a danni economici subiti e a condizioni che non sono più accettabili. L’ennesima proroga scade a fine settembre e prima di quel termine l’azienda procederà con i licenziamenti. Un cronoprogramma che preoccupa i sindacati. Le segreterie provinciali di Usb (con Luca Faraci), Fit-Cisl (con Mario Stagno) e Filas (con Carmelo Giallombardo) hanno appena dichiarato lo stato di agitazione e chiedono un confronto, anche con la prefettura di Caltanissetta. Un tavolo che in realtà era stato già indicato in precedenti note inviate dal sindacato, anche alla prefettura nissena. Se la procedura di raffreddamento non dovesse dare esito, sono pronti a dichiarare lo sciopero. Temono infatti che Tekra possa avviare i licenziamenti collettivi, disimpegnandosi dal servizio in città, ma senza che ci siano ancora tempi certi per il passaggio all’in house di Impianti Srr, la società che ha ottenuto l’affidamento delle attività. Un passaggio di cantiere vero e proprio, da Tekra alla stessa Impianti, non è praticabile, visto che la forma giuridica dell’in house impone una procedura da espletare con bando pubblico e un iter di selezione. Le segreterie delle tre sigle sindacali nella comunicazione inoltrata a Tekra, alla Srr4, al Comune e alla Commissione nazionale di garanzia per il diritto allo sciopero, ricordano le precedenti istanze per ottenere una convocazione prefettizia, che ancora oggi non c’è stata.

Tra i lavoratori Tekra la tensione rischia di aumentare e il sindaco negli ultimi giorni ha spiegato di voler avviare un confronto, anzitutto con le maestranze, in vista dell’avvio del servizio in house. Sul bando per le assunzioni, le organizzazioni dei lavoratori hanno avanzato le loro osservazioni, ritenendo che la bozza proposta da Impianti Srr vada rivista. Davanti a questo stato di cose, è arrivata anzitutto la dichiarazione dello stato di agitazione.

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