Scandalo rifiuti: stop allo spazzamento manuale, 18 licenziati e 10 milioni da pagare

 
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Gela. Diciotto licenziati, quasi quaranta esuberi, due decreti ingiuntivi per un totale di 6 milioni di euro e cancellazione di servizi vitali come lo spazzamento manuale e la raccolta pomeridiana dei rifiuti. E’ questo il bilancio della gestione catastrofica del servizio integrato di raccolta e smaltimento dei rifiuti che in tre anni di amministrazione Messinese ha prodotto quasi 10 milioni di debiti. Con esattezza sono 9,7 milioni i servizi aggiuntivi che senza il placet del consiglio comunale rischiano di travolgere la giunta Messinese e mandare in default le casse comunali.
In attesa di comprendere come il Comune vorrà estinguere il debito, la Tekra questa mattina ha licenziato 18 operatori ecologici e sta valutando di esonerarne altri 20 nei prossimi giorni.
L’esubero è frutto di una politica di “tagli” ai servizi aggiuntivi iniziati, senza tanto clamore, ad ottobre e sfociati in due decreti ingiuntivi per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro. Questa duplice emergenza, legata alla questione occupazionale e al decoro urbano, nelle mani del settore Igiene ed ecologia, gestito dal vice sindaco Simone Siciliano, rischia di sfociare in un esonero della società campana impossibilitata a colmare l’ingombrante debito accumulato. Oltre alle tre isole ecologiche, sono stati decurtati servizi vitali al decoro urbano come la raccolta pomeridiana dei rifiuti e la rimozione dei graffiti ma, da oggi, sono spariti anche gli operatori dello spazzamento manuale.

Ieri pomeriggio il sindaco, Domenico Messinese, ha incontrato i vertici della Tekra, insieme all’assessore al Bilancio, Fabrizio Morello, e al dirigente al Bilancio, Alberto De Petro, per concordare la rateizzazione di parte del debito che il Comune ha nei confronti della società campana, assicurando una soluzione entro i prossimi 15 giorni.
Intanto, nella convocazione di question-time di martedì l’amministrazione comunale sarà chiamata a chiarire l’origine del rosso da quasi dieci milioni di euro cercando di rispondere all’interrogazione presentata dal gruppo consigliare del Pd.
Pare essere finito nel dimenticatoio, sia per la giunta Messinese che per l’assise civica, il nuovo bando fermo all’Urega e pronto per essere pubblicato. Dalle prime indiscrezioni ai maggiori servizi inseriti corrisponderebbe l’aumento della tari e, quindi, del costo del servizio pagato dai cittadini.

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