Scuole, Asp non cambia linea: Greco agli studenti, “abbiamo rispettato la legge”

 
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Confronto tra l'amministrazione comunale e i rappresentanti degli studenti

Gela. “Abbiamo sempre rispettato le norme e le leggi”, il sindaco Lucio Greco sulla situazione delle scuole cittadine ha avuto una riunione con i rappresentanti degli studenti. Sia il sindaco che l’assessore Cristian Malluzzo hanno confermato la linea dell’amministrazione comunale, ovvero senza un parere autorizzativo di Asp non è possibile disporre la sospensione delle lezioni in presenza, con il totale passaggio alla didattica a distanza. I rappresentanti degli studenti, davanti alla diffusione del contagio da Covid nelle scuole, hanno chiesto chiarimenti sull’eventualità di un’azione legale nei confronti di Asp. Il manager Alessandro Caltagirone, invitato al confronto, non ha partecipato. “Io riferisco e aggiorno di tutto sua eccellenza il prefetto, se dovessero emergere in questi fatti e in questi comportamenti, eventuali situazioni di rilevanza penale – ha detto – avremo il dovere di rivolgerci alla procura o alle forze dell’ordine, presentando una denuncia, In base ai dati forniti, attualmente non possiamo. Se ci fossero dati diversi, i dirigenti dovrebbero convocare il provveditore, fare una riunione e se ci dovessero essere discordanze, pur sempre certificate dalle autorità, a quel punto meglio presentare un esposto e far intervenire la magistratura”. L’amministrazione comunale ha confermato il rispetto del recente decreto che prevede lezioni in presenza almeno al 50 per cento. Alla riunione, ha preso parte il segretario della Consulta giovanile Luigi Bruscia, che ha confermato, dopo un contatto con la Regione, che l’ultima parola sulla chiusura delle scuole è dell’Asp. Tra i rappresentanti degli studenti presenti, c’erano Paola Incardona, Massimiliano Presti, Stefano Castellana, Francesco Facotto, Francesco Di Dio, Costantino Pardo e Valentino Alfieri.

Nelle stesse ore, il manager Asp Alessandro Caltagirone ha confermato l’assenza di incongruenze nelle scelte sulle scuole. “Al momento a Gela, dai dati forniti dal dipartimento di prevenzione per quanto attiene la popolazione scolastica, non vi è un’ incidenza di positivi  tale, sulla base dei parametri previsti dalla norma,  da richiedere l’applicazione della didattica a distanza. Tali aggiornamenti sul numero di positivi sono stati sempre forniti in modo puntuale e costante all’amministrazione comunale. L’Asp non ha mai celato nulla e soprattutto ha ben chiaro quale sia il proprio ruolo e le proprie responsabilità; competenze a cui non si è mai sottratta.  La Direzione Generale , anche in occasione di recenti interviste pubbliche, ha chiarito espressamente il contenuto del punto E della circolare emessa dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale dove viene ribadito che in vigenza di zona rossa permane in capo al Presidente della Regione o ai sindaci la potestà di disporre, con propria ordinanza, la sospensione delle attività didattiche in presenza. È stato, altresì, ribadito – ha detto Caltagirone – pubblicamente dalla stessa direzione quale sia il compito dell’Asp e cioè dover fornire  obbligatorio e preventivo parere tecnico-sanitario. È un aspetto che l’Asp di Caltanissetta conosce perfettamente ed è ciò che è stato sempre attuato, ma in questa fase non può essere espresso un parere tecnico difforme dalla realtà dei fatti. Nella nota inviata al sindaco di Gela il 29 aprile il direttore del dipartimento di Prevenzione, Francesco Iacono scrive “ad oggi, per quanto attiene la popolazione scolastica, non si sono rilevati gli elementi richiesti dall’art.21 del DPCM 2 Marzo 2021 per la richiesta della DAD”. Alla luce di tutto ciò è  lontano dalla realtà il fatto che l’Asp non voglia assumersi le sue responsabilità avendo fornito aggiornamenti costanti sullo stato della pandemia. Viene richiesto all’Asp un parere tecnico che giustifichi la sospensione dell’attività didattica, ma al momento, sulla base dei dati riscontrati, il dipartimento di prevenzione ha comunicato  a tutti noi che non ci sono le condizioni per fornire un parere diverso da quello già espresso”.

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